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S1mØne

Regia di Andrew Niccol vedi scheda film

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La recensione su S1mØne

di speedy34
6 stelle

Ha la voce carnosa e sensuale di Jane Fonda, il corpo prorompente di Sophia Loren e la classe di un Audrey Hepburn: S1mone è la nuova stella di Hollywood che tutti i giornalisti, i produttori ed il pubblico rincorre ed ama in una sorta di delirio collettivo che ne fanno un’icona e diva intramontabile.
Ma S1mone è anche “la morte del reale”, immagine in pixel creata da un genio del computer ed arma a doppio taglio negli irrisolvibili conflitti di eterne questioni umane che vedono come protagonista principale la realizzazione e felicità dell’uomo.
Ma soprattutto S1mone non è il frutto di un’accurata, martellante e confusamente gestita male nel suo finale campagna di marketing pubblicitario che per mesi ha cercato di far credere all’opinione pubblica ed addetti del settore che fosse veramente una donna, un’attrice completamente virtuale e digitalizzata: il suo viso e corpo di prepotente ed ammaliante bellezza sono invece di proprietà reale ed esclusiva della modella Rachel Roberts, qui per la prima volta sullo schermo.
La vera identità della donna più bella e charmante del mondo è così uno strepitoso ed a tratti esilarante Al Pacino che nel ruolo del regista in declino Viktor Taransi che crea questa creatura perfetta finirà per prestarle la sua voce, i suoi gesti e soprattutto le sue idee controcorrente (in un mercato cinematografico americano omologante regolato dal denaro sonante!) che ne faranno un mito cinematografico indimenticabile.
E Andrew Niccol (sceneggiatore di The Truman Show e regista di Gattaca) ha compreso immediatamente il forte potenziale emozionale che un connubio del genere sarebbe stato capace di sprigionare sullo schermo così regalando ad Al Pacino l’ennesima memorabile interpretazione della sua carriera.
Principale motivo questo d’interesse nella storia (a tratti lasciata scorrere senza un freno o una precisa guida che riesca ad orientarla tra i diversi registri in cui si avventura… dal satirico/surreale al farsesco/metaforico) dell’inarrestabile catena di equivoci ed avventure che prende il via quando Viktor tenta invano di dimostrare al mondo e soprattutto alla sua ex moglie e produttrice (Catherine Essere John Malkovich Keener) che S1mone è una creatura immaginaria e che si risolve nell’ennesimo ed arido atto d’accusa contro l’industria mediatica che tutto spettacolarizza e banalizza.

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