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L'angelo sterminatore

Regia di Luis Buñuel vedi scheda film

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La recensione su L'angelo sterminatore

di noodless94
10 stelle

Diciamo la verità, la classe borgese ha sempre vissuto in un mondo tutto suo, separato e distinto da quello del cosidetto "Pueblo", così denigrato e maltrattato. 

La classe borghese, così superiore, così appariscente, così, semplicemente, perfetta. Tutti sono amici di tutti, nessuno pensa male dell'altro, almeno così sembra.

Ma cosa può capitare quando, costretti da qualche forza sovrannaturale, si rimane intrappolati, per qualche assurdo motivo, all'interno di un'unica stanza per giorni, senza la possibilità di uscire da quella paradossale situazione? 

Bunuel è bravo ad usare la sua vena surrealista per mettere in ginocchio quel mondo così bello all'apparenza, ma che dietro, al suo interno nasconde crepe profondissime ed irrisanabili? Ma cosa ancora più eccelsa è il riuscire a mettere sullo stesso piano la classe borghese a quella del popolo. Come?

Cominciamo con le insidie e i disaccordi che nascono dopo un po' di convivenza, quando si va oltre alla semplice vita mondana, e si conosce realmente chi frequentiamo. 

Parliamo della calca, inusuale per una classe così raffinata, creata per un goccio d'acqua, il bisogno di sopravvanzare gli altri, tipiche del popolo balordo e incivile, non della classe borghese. 

Trovare un capo espiatorio a tutto ciò che sta succedendo, ricorrere alle più assurde credenze pur di riuscire a sopravvivere. 

Non sono atteggiamenti tipici del popolo? 

Cosa è dunque questa assurda differenza creatasi nel corso del tempo? Nulla, siamo tutti uguali, siamo tutti esseri umani, nonostante le etichette che ci danno e ci diamo. 

Alla fine il bizzarro imprigionamento finirà. I protagonisti riusciranno ad uscire rivivendo l'ultimo momento prima del grande isolamente, realizzando che forse nulla possa essere successo, che nulla si sia mosso da quel terribile momento ora propizio, e che per uscire da un momento causato da un nostro "errore", bastava tornare indietro, rivivere quel momento e cambiarlo in meglio. 

 

Capolavoro surrealista di Bunuel, che alla regia compie un ottimo lavoro(il film è quasi interamente girato in un paio di stanze) da vedere almeno una volta. 

 

 

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