Il dramma del figlio, creduto impazzito, visitato dallo spettro rivelatore di verità del padre e autore di una giustizia finale e mortale, trova, in questa versione russa, tradotta da Pasternak, una lettura squisitamente più politica e di denuncia che lo differenzia nettamente dal ben famoso adattamento di Laurence Olivier.
"Il resto è silenzio (ma anche frustrante rassegnazione e resa, mi verrebbe da aggiungere)." Dalla smisuratamente bella e interessante recensione di Spopola. Getto il mio granello di polvere di piacere nell'immensità di quello che è quest'opera e della citata recensione. Sconfinate e fonte di turbamento come il mare. 10
Il punto di partenza del regista (sostanzialmente politico) va comunque individuato nell'assunzione del passato (storico e letterario) non come base formale, ma come indicazione polemica per il presente. Vendicare il padre per questo Amleto, significa dunque smascherare l’ipocrisia e l’ acquiescenza (della corte) al potere.
PREMESSA
Se nel 1599 fosse esistito il cinema, Shakespeare sarebbe stato il più grande produttore di film del suo tempo:lo scrisse Laurence Olivier in un articolo diventato famoso (Nascita dell’Enrico V)pubblicato nel 1949 su Sequenzen° 2.
Opinione assolutamente condivisibile questa (come stanno per altro a testimoniare le numerosissime trasposizioni cinematografiche filologiche o… leggi tutto
Segnalo solo un piccolo errore nel film, l'unico di cui mi sia accorto.
Durante la scena del Principe che dialoga con i rappresentanti della compagnia teatrale, è seduto sul carro e suona un tamburo. In tutta la lunga scena usa la mano sinistra, ripreso frontalmente.
Quando l'inquadratura passa alle spalle del principe, come se l'osservatore sfosse dentro il carro. La…
PREMESSA
Se nel 1599 fosse esistito il cinema, Shakespeare sarebbe stato il più grande produttore di film del suo tempo:lo scrisse Laurence Olivier in un articolo diventato famoso (Nascita dell’Enrico V)pubblicato nel 1949 su Sequenzen° 2.
Opinione assolutamente condivisibile questa (come stanno per altro a testimoniare le numerosissime trasposizioni cinematografiche filologiche o…
Dolore e sofferenza, ma occasionalmente anche genio e sregolatezza. Il cinema di denuncia, politico e sociale, ha soprattutto usato la messa in scena del disagio per attaccare le istituzioni e i metodi di cura. Ma non…
Vite apparentemente normali, persone ordinarie, tutto scorre all'insegna della tranquillità. Ma la macchina da presa indaga, la storia fa il suo corso e appaiono le prime ombre: è il passato che chiama. Scomode…
Life's but a walking shadow, a poor player
That struts and frets his hour upon the stage
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing
// …
l'Amleto di Kozincev alterna pagine di grande intensita' a momenti piu' fiacchi. E' un Amleto arrabbiato, indignato, sarcastico, "politico". Ma non c'e' solo la denuncia all'abominio del potere: c'e' anche una riflessione di stampo esistenzialistico sulla futilita' della vita, sugli inganni dell'amore, sulle menzogne dell'amicizia, sul rapporto speculare tra realta' e rappresentazione teatrale,…
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Commenti (3) vedi tutti
"Il resto è silenzio (ma anche frustrante rassegnazione e resa, mi verrebbe da aggiungere)." Dalla smisuratamente bella e interessante recensione di Spopola. Getto il mio granello di polvere di piacere nell'immensità di quello che è quest'opera e della citata recensione. Sconfinate e fonte di turbamento come il mare. 10
leggi la recensione completa di BradyIl punto di partenza del regista (sostanzialmente politico) va comunque individuato nell'assunzione del passato (storico e letterario) non come base formale, ma come indicazione polemica per il presente. Vendicare il padre per questo Amleto, significa dunque smascherare l’ipocrisia e l’ acquiescenza (della corte) al potere.
leggi la recensione completa di spopolaVoto 7. [03.11.2010]
commento di PP