Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
accerchiando il corpo e la bravura naturale di irene jacob, kieslowski gira un film sempre sull'orlo della celebralità, che in mano a qualsiasi suo epigono sarebbe diventanto una sciocca storiella di coincidenze. la double vie de veronique è invece, non solo un parallelo interessante fra città così diverse come cracovia e parigi, vere anime dell'ambiguità della vicenda, ma anche una riflessione poetica sul senso dell'identità, sulle paure e angosce sepolte e sedimentate nell'incoscio, da dove tutto parte ma non dove tutto arriva, come suggerisce l'immagine dell'albero accarezzato nel finale. un film spaccato che trova la sua resurrezione nell'amore che si fa prima ossessione, e poi passione.
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