Regia di Tobe Hooper vedi scheda film
Un altro delirante viaggio (dopo quello di "Non aprite quella porta") nei meandri della provincia (sudista) americana. Con questa seconda opera, Tobe Hooper conferma la straordinaria visionarietà nonchè il malessere più estremo del suo cinema degli esordi, popolato da killer psicopatici e rednecks allienati da una parte e gente normale che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato dall'altra: fa da sfondo a tutto ciò il più becero e deviato ambiente rurale statunitense, fatto di paludi, sterpaglia, erba secca e boschi incontaminati. Nello specifico, "Quel motel vicino alla palude" è un horror/thriller angosciante e ansiogeno, ben scritto e diretto con discreto piglio che si avvale di atmosfere quasi gotiche e di sofisticati nonchè interessanti accostamenti di colori (il rosso e il verde rivestono dei ruoli importanti in numerosissime sequenze). Nel complesso, l'opera non è all'altezza di "Non aprite quella porta", ma è comunque curata e ben fatta.
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