Regia di Tim Mielants vedi scheda film
Nell'Irlanda della prima metà degli anni Ottanta, Bill (Murphy, perfetto) è un carbonaio dall'animo gentile, padre affettuoso e premuroso di cinque figlie. Tra i suoi clienti c'è una Magdalene Laundry, il convento locale dove - per volere delle rispettive famiglie - vengono rinchiuse ragazze madri. È lì che Bill incontra Sarah, una ragazza terrorizzata dai modi brutali delle suore. Nel rivedere nella giovane donna se stesso bambino (il film è intarsiato da lunghi flashback), decide contro ogni ipocrita buon senso di restituire quanto gli era stato dato da piccolo, quando - cresciuto senza padre - una donna di buona famiglia si prese cura di lui e di sua madre.
Tratto dall'omonimo romanzo di Claire Keegan, il film di Tim Mielants è un'opera crepuscolare tutta giocata in sottrazione, che vorrebbe raccontare l'oscenità di quelle istituzioni note come Case Magdalene, nelle quali - tra il 1922 e il 1998 - vennero rinchiuse più di 56.000 ragazze affinché si pentissero e si riabilitassero per via dell'imprudenza che le aveva portate a gravidanze non volute. A queste giovani donne vennero tolti anche i figli. il ritmo è sonnacchioso, il contesto sociale di contorno appena abbozzato e, sullo stesso tema, il film si colloca molte spanne al di sotto di quel capolavoro assoluto che è stato Magdalene, di Peter Mullan.
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