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Il Signore degli Anelli

Regia di Ralph Bakshi vedi scheda film

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La recensione su Il Signore degli Anelli

di maso
8 stelle

 

 

 

La difficoltà dell'impresa di portare la monumentale opera magna di Tolkien sul grande schermo aveva fatto abdicare due maestri come Kubrick e Boorman che negli anni settanta si erano interessati a questo progetto, Boorman aveva anche steso uno script in cui aveva modificato alcune parti e elevato il tasso di violenza nella storia, ma la problematica economica che imponeva forti investimenti e soprattutto l'allora ristretta gamma degli effetti speciali gli fece cambiare direzione verso il più "accessibile" ma comunque impegnativo "Excalibur".

L'unica strada da percorrere per dare una rappresentazione visiva alla saga de "Il signore degli anelli" era quella dell'animazione e sinceramente non capisco come la ricchissima Disney non si sia prodigata per realizzare un'opera così famosa e acclamata, va quindi applaudito il grande Ralph Bakshi per aver accettato la sfida in tempi non ancora maturi, a prescindere da i giudizi controversi che pubblico e critica hanno espresso nei confronti del film gli va riconosciuto il grande sforzo profuso per realizzarlo, discutibile sotto molti aspetti ma geniale sotto altrettanti, non è un caso che Peter Jackson autore della trilogia filmata sia un grosso fan del film ed abbia attinto chiaramente dalle intuizioni di Ralph Bakshi.

Il difetto più evidente del film è per me anche un pregio: questa è solo la prima metà della storia che ricopre un libro e mezzo dei tre complessivi, la seconda parte non fu finanziata a priori dalla UA tanto che non vollero nemmeno inserire nel titolo l'indicazione del primo capitolo per evitare il boicottaggio del pubblico.

Bakshi fu costretto a comprimere la storia che si conclude con la battaglia al fosso di Elm, e questo è per me un pregio perché il film di Jackson l'ho trovato davvero palloso nella sua estenuante prolissità, ha voluto descrivere anche i catarri degli orchi e considerando che questa storia non mi entusiasma ho apprezzato il film in generale ma non l'ho amato, apprezzo molto di più il lavoro di Bakshi che gioco forza ha dovuto eliminare qualche parte e comprimere delle sequenze.

Molto bene dico io! Il film scorre veloce e secondo me mette in evidenza qualche falla e una certa frettolosità solo negli ultimi quaranta minuti che in pretica ricoprono la prima metà di "Le due torri".

Molti hanno discusso e criticato la modifica di qualche nome e la caratterizzazione di alcuni personaggi: dei nomi non mi frega una ceppa, sono dettagli che irritano i fissati con questo libro del cazzo. Facendo un parallelismo con Star Wars, che viene spesso associato a questo film, van bene sia Darth Fener che Darth Vader: sempre quel personaggio rimane.

Riguardo alle caratterizzazioni trovo assolutamente inappropriata quella di Aragorn tratteggiato come un Sioux: è un personaggio troppo importante per essere snaturato e privato dell'immagine di paladino descritto nel libro e raffigurato poi da Viggo Mortensen egregiamente.

Gandalf e gli altri sono ok ma a mio parere sono strepitosi gli hobbit, più scansonati e ironici rispetto a quelli piagnucolanti di Jackson che non mi piacciono affatto, sopra tutti si staglia però Gollum/Smeagol con la voce perfetta di Elio Pandolfi, purtroppo ha pochissimo screen time ma sufficente per surclassare quello comunque buono di Jackson, memorabili le sue battute ipocrite che con la voce di Pandolfi acquistano un sound peretto.

 

 Gollum 

 

Inevitabilmente bisogna anche parlare dell'aspetto grafico del film e della dscussa tecnica del rotoscopio che permette di ricalcare disegni su fgure umane riprese in precedenza: i colori acidi imposti da Ralph Bakshi sono il marchio di un'epoca che si intona bene con l'atmosfera magica del racconto, più sgargianti nel villaggio degli Hobbit e al consiglio di Elrond, ovviamente cupi nella miniera di Moira, la foresta degli alberi parlanti e l'incontro con Gollum, fiammeggianti e solari quando compaiono gli orchi e nella battaglia finale al fosso di Elm che nel film di Jackson è dominata dal nero della notte.

Il rotoscopio non fu solo una scelta stilistica ma anche un'esigenza, le scene di massa con eserciti e orchi non sarebbero state mai fatte senza questo espediente, personalmente trovo che prese in se le scene al rotoscopio siano apprezzabili ma è lo scarto che si avverte nel passaggio all'animazione classica che può far storcere la bocca e a volte il ricalco sugli attori veri e propri può apparire frettoloso e anche brutto, notate bene nella scena della taverna come l'attore nano Angelo Rossitto sia facilmente riconoscibile.

Tanti pregi e difetti coabitano quindi in questo film, è per questo che le opinioni sono altamente controverse, io mi schiero dalla parte dei positivisti: perchè sono un fan di Bakshi, perchè questo lungo beverone scritto da Tolkien lo preferisco riassunto e perchè la visione del film in se mi ha divertito più dell'acclamata trilogia di Jackson, assolutamente da applausi per il grande sforzo ma sta storia che dura 9 lunghissime ore non mi ha fatto saltare dalla sedia.

Peccato che la seconda parte rimarrà per sempre un film mancante.

 

 

 

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