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Professione pericolo

Regia di Richard Rush vedi scheda film

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La recensione su Professione pericolo

di millertropico
8 stelle

The Stuntman (Professione pericolo in italiano), è un vero e proprio gioco meta-cinematografico, uno studio a tratti divertente sulla natura della realtà e dell'immaginazione fantastica all'interno di quei meccanismi che creano per le platee di tutto il mondo effetti (anche un pò stranianti) di illusione.
Cameron è un ricercato di cui non si sa praticamente niente, nemmeno quale è stato il crimine che ha commesso e per il quale viene braccato. Durante la sua fuga, approda su una spiaggia californiana dove una troupe cinematografica sta girando una battaglia per un film storico ambientato negli anni della prima guerra mondiale.
L'eccentrico e dispotico regista che la dirige (un istrionico Peter O'Toole) offre al ricercato la possibilità di nascondersi ai suoi inseguitori: lo ingaggia così, senza però rivelare a nessuno la sua vera identità, come controfigura del protagonista della pellicola, visto che il precedente stuntman è rimasto ucciso durante una sequenza particolarmente spettacolare e rischiosa, mentre faceva precipitare una macchina da un ponte, ed ha un assoluto e urgente bisogno di sostituirlo per poter portare a termine il lavoro.
Deciso a filmare l'impossibile, Cross persuade Cameron ad impegnarsi in prove sempre più rischiose: l'uomo affascinato dalla magia del cinema, accetta la sfida e si mette in gioco. fino in fondo, diventando una  docile pedina nelle mani e agli ordini del regista.
Gradualmente però, col crescere del pericolo, prova dopo prova, Cameron comincia a sospettare che si stia riservando anche a lui la stessa sorte del suo predecessore, e che Cross stia in pratica preparando e organizzando la sua morte per filmarla e rendere più agghiacciante l'impressione di realtà della storia che sta girando. Sarà veramente così che stanno le cose? Beh... dovrete vedere il film per saperne di più: io non intendo rivelare nient'altro. Aggiungo semmai soltanto  che sono proprio "le ossessioni della messa in scena" le vere protagoniste di questo spettacolare e intrigante pretesto messo in piedi da Rush per parlare dei retroscena del set cinematografico in un modo davvero insolito (i frequenti e imprevedibili incroci fra finzione e realtà), e che proprio in questo suo essere un'opera un pò strampalata ma affascinante che ha il pregio di essere assolutamente originale e diversa da ogni altra del genere, sta il suo interesse prioritario:  un motivo non secondario per vederlo e apprezzarlo..

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