Espandi menu
cerca
Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti

Regia di James Watkins vedi scheda film

Recensioni

L'autore

YellowBastard

YellowBastard

Iscritto dal 28 luglio 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 50
  • Post 10
  • Recensioni 532
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti

di YellowBastard
5 stelle

Il remake di pellicole realizzate in Europa o in Asia da parte di Hollywood non è certo una novità, soprattutto riguardo al genere horror, così come non è certo una novità l’abitudine degli americani di stravolgere l’opera originale secondo dettami più ideali alle proprie direttive.

In realtà, per quanto se ne dica in giro, questo aspetto è anche piuttosto normale e/o comprensibile, dato il passaggio tra culture differenti ma anche (soprattutto?) tra mercati (e ambizioni) divergenti, un remake può quindi rivolgersi a un pubblico anche diverso o avere comunque intenzioni e/o obiettivi molto differenti rispetto all’originale.

Niente di strano, quindi, ma il rischio rimane comunque quello di non riuscire ad essere altrettanto efficace nel riadattare e riscrivere il materiale di partenza.

 

Speak No Evil

 

Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti è il remake dell’omonimo film del regista Christian Tafdrup uscito nel 2022, un piccolo thriller/horror danese a basso budget teso e serrato, tra atmosfere dark e allusioni psicologiche fino a un’escalation finale di inusuale crudeltà e divenuto quasi subito un instant cult tra gli appassionati del genere (è visibile su Prime Video e su RaiPlay).

 

Blumhouse ne acquista i diritti per riadattarlo in un linguaggio (forse) più fruibile e (sicuramente) meno indigesto per il grande pubblico e ne affida la regia a James Watkins, al debutto cinematografico nel 2008 con Eden Lake e poi, soprattutto, tanta TV (Black Mirror, McMafia e Harry Palmer- Il caso Ipcress), autore anche della sceneggiatura di cui però modifica largamente uno degli elementi più distintivi dell’opera originale.

E se il lungometraggio danese peccava, in un certo senso, di una eccessiva ridondanza allegorica il remake della Blumhouse ribalta nella seconda parte il senso stesso del film originale.

 

Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti - Film (2024) - MYmovies.it

 

James Watkins propone, in un certo senso, un "nuovo punto di vista" sulla storia perché la peculiarità di questo adattamento è proprio nel cambio di prospettiva di quello che originariamente era soprattutto un dramma dai toni funerei qui diventata soprattutto una satira grottesca, giocata sul disagio che proviamo quando ci troviamo costrette a relazionarci con persone completamente diverse da noi, accompagnato in questo da una ironia di fondo, per quanto anche brutale, però totalmente assente nell’originale.

Watkins si prende gioco della borghesia radical chic, falsamente perbenista e alla moda, facilmente messi in crisi da due campagnoli rozzi ed eccessivamente espliciti in quanto sinonimi anche di un formalismo radicale, appariscente ma sostanzialmente vuoto, che subisce senza reagire esattamente come la moderna società occidentale, ormai anestetizzata e inerme a ogni genere di sopraffazione e di violenza.

Il remake di Watkins, sospeso com’ è tra la fedeltà all’originale e un cambiamento in forma anche sarcastica, non risulta quindi particolarmente efficace, lasciando intendere l’orrore senza però mai riuscire ad abbracciandolo davvero, edulcora certe brutalità, anche (soprattutto) psicologiche, dell’originale staccandosene completamente nel finale, e puntando piuttosto su un intrattenimento (molto?) più convenzionale e un approccio meno scioccante e decisamente più accessibile, più gratificante (forse) per un pubblico mainstream.

 

Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti - Film (2024) - Cinefilos.it

 

La recitazione stessa della superstar del titolo, James McAvoy, sottolinea tale approccio, gigioneggiando un po' troppo nella parte del villain e chiamato all’ormai classica, per lui, parte da psicopatico per un overacting a cui si concede un po' troppo facilmente, rivelando un po' troppo e troppo presto del personaggio,

Scoot McNairy risulta invece fin troppo “normalizzante” e vacuo (ma forse l’obiettivo era proprio questo) al contrario di una Mackenzie Davis che offre invece una performance decisamente più incisiva, rendendo sempre più tangibile il crescente disagio del suo personaggio.

Anche Aisling Franciosi riesce benissimo a rendere la sua Ciara una figura enigmatica e, al contempo, disturbante mentre i due bambini, Dan Hough e Alix West Lefler, risultano bravi e spontanei.

 

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti, la recensione del remake |  Darkside Cinema

"Facciamo questo perchè voi ce lo permettete"

 

Rimane quindi soltanto il lato intrattenimento del film e un meccanismo prettamente ludico che, pur facendo a meno dell’ambiguità dell’originale, funziona almeno abbastanza bene, creando momenti di tensione seppur con metodi ormai collaudati ma sempre al servizio di un intreccio che si svela al pubblico con eccessiva semplicità e senza troppe sorprese.

Buona invece la fotografia, torbida e opaca, di Tim-Maurice Jones.

 

VOTO: 5

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati