Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un film Minecraft

di obyone

3 stelle

Jason Momoa, Danielle Brooks, Jack Black

Un'enorme patata, simbolo della locale industria di snack, giganteggia sul tetto dello stabilimento prima di cadere nel fiume; una giovane promessa dello studio frequenta un liceo statale impoverito dalla svogliata rassegnazione di insegnanti e dirigenti sottopagati; una fatiscente abitazione accoglie una famiglia priva delle dovuta assistenza; imprenditori e lavoratori, ugualmente, razzolano nella malinconia di un radioso passato, inventando i più disparati lavoretti per sopravvivere: uno zoo ambulante ed un corso per solleticare l'autostima per dirne un paio.

Se non fossimo in "Un film Minecraft" potremmo essere al cospetto di mentecatti, disperati ed emarginati vari, tutti di epoca post-trumpiana e post-distopica. Se non stessimo guardando lo scialbo a "A Minecraft Movie" potremmo trovarci di fronte all'oracolo che, nella patata affondata nel fiume, preannuncia il tonfo della borsa di New York nelle oscure acque della recessione economica.

Ma siamo in un film Minecraft e, sebbene i risultati eccellenti al box office Usa lascino pensare che il tubero caduto non sia la traballante cisterna dei WB Studios, atterriti da continui tonfi al botteghino, non siamo nemmeno d'innanzi alle celebri (quanto presunte) predizioni dei Simpson che secondo la letteratura, sarebbero in grado, di preannunciare con adeguato anticipo eventi e catastrofi imminenti.

In questo terribile e demenziale incubo americano (di dazi e tutto il resto) il tenero secchione Henry (l'incompreso Musk) subisce l'atroce sabotaggio dei bulletti di turno (la burocrazia federale) mentre il suo razzo (SpaceX) cambia improvvisamente rotta esplodendo e facendo crollare la patata (l'economia americana) dal tetto (del mondo). Ma alla fine di una rigenerante avventura nell'Overworld (gli anni coloriti di Donald), la nostra ingegnosa testina, al riparo dalla grigia ingerenza di una burocrazia (maiala) e decerebrata (doppiamente maiala), libero di esprimere, finalmente, il proprio mistico ingegno, al netto di regolamentazioni castranti e fondi gettati nell'abominio del welfare (la scuola statale), ricalibra i motori del proprio razzo, aggiusta gli ingranaggi, e sperimenta il successo del decollo (economico) in barba al sistema omologato che uccide la fantasia delle menti superiori. Deregulation figlioli. America Great Again.

Tranquilli signori miei Volete vedere "Un film di Minecraft" senza nulla pensare? Potete farlo. Tutto è frutto della mia sfrenata fantasia. Cos'avrei potuto dire, altrimenti, di questo filmetto per arrivare al minimo sindacale ed evitare con una recensione venga dirottata in commento? Quanta fatica per ricercare tra le righe qualcosa di meglio del solito sogno americano finito nel letame.

Per quanto possa essere benevolo "A Minecraft Movie" ha una trama scoraggiante, colpi di scena vecchi come Solo e il Millennium Falcon, personaggi "quadrati", un senso dell'umorismo inesistente, una devastante dipendenza per la più sfrenata idiozia. I siparietti canterini di Jack Black sono inascoltabili e le sue smorfie inguardabili come i fallici creeper dell'Overworld e la zazzera del bolso Momoa.

Si salva qualcosa? Oink, oink! I maialotti tramutati in tenere e succose bracioline. Altro? Non si salva nient'altro... Semmai si salvi chi può.

Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (VI)