Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Qui c'e' tutto il meglio di De Palma: la costruzione piu' che mai vertiginosa dello spazio cinematografico, che si estende, questa volta, con il consueto virtuosismo, alla (de)costruzione del tempo narrativo, e a un certo barocchisco che a qualcuno puo' risultare fastidioso, ma che - se si entra nel gioco - risulta essere una continua sfida allo spettatore e al suo desiderio di essere stupito.
Ma non c'e' solo questo: c'e' anche l'uso di temi e schemi hitchcockiani (il doppio, il voyerismo, la femme fatale, appunto) sottolineati da una musica che passa dal bolero avvolgente e atonale, a melodie che riecheggiano Herrmann.
E c'e' la straordinaria capacita' narrativa che permette allo spettatore (posto che non guardi distrattamente) di sapere sempre esattamente dove sono i personaggi e cosa sta succedendo, nonostante una trama spezzettata, non semplice, e dove la verosimiglianza e' volutamente ignorata.
Riesce ad essere piu' personaggi contemporaneamente: mica facile! E in certe scene e' ben piu' che meravigliosa. Una femme fatale moderna, appunto.
Anche la sua e' una parte difficile. E se la cava egregiamente. Sbagliato considerarlo solo un sex-symbol.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta