Regia di Lee Isaac Chung vedi scheda film
Filmaccio, per quanto fatto molto bene.
Filmaccio di serie B, che si rifà a un vecchio film (Twister, di una trentina di anni prima, senza la “s” finale). Narra di questi decerebrati ma coraggiosi e incoscienti “cacciatori di tornado” che si avvicinano troppo al mostro meteorologico, con l’intenzione di studiarlo, ma, date le forze in gioco, non raramente ci lasciano la ghirba. Questo film (ma a memoria, anche il precedente) è un filmaccio, come detto: dialoghi da fare cadere le balle, storie di cerebrolesi, sequela ininterrotta di cazzate pseudo scientifiche, totale assenza di buonsenso, in un’America che viene raffigurata come quasi priva di scantinati (e parliamo di una zona da un tornado al gg, nel film), oltre alla mancanza di protezione civile (i protagonisti mollano tutto a volte per “aiutare le persone”, le quali un po’ perché mancano loro, un po’ perché manca la Protezione civile, col tornado in arrivo vagano in attesa che qualcuno li salvi). Continuando, non mancano attori di serie B o bassa serie A, e una storia telefonata, banale, ovvia, scontata, prevedibile. Il mio voto finale è un 3 / 4, o giù di lì, con il punteggio che si “salva” per gli effetti speciali (che erano ridicoli, nel primo film): i tornado sono fatti proprio bene, così come i danni, col tornado c’è da farsela sotto, il peggio di tutti è il tornado di notte. Il film fu solo terzo nelle classifiche italiane di incasso; in giro per il mondo andò così cosà, anche a causa dei costi molto molto elevati. Alla critica USA il film è misteriosamente piaciuto; più perplesso il grande pubblico, soprattutto non USA.
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