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Il pianista

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Il pianista

di giorgiobarbarotta
10 stelle

Il bambino incastrato nel muro, massacrato di botte. Il caricatore scarico sostituito con estenuante lentezza prima dell'ennesimo colpo fatale. I corpi ammassati e schiacciati nei vagoni della morte. Polanski infligge malrovesci filmici con sadica e funzionale consapevolezza. Ma forse ancor più delinea con maestria il cancro del sistematico sterminio del popolo ebraico illustrandoci in un climax terribile e sconvolgente l'Abitudine al male dell'uomo comune, cioè noi in prima persona. Il nazismo che prende il potere, l'arrendevolezza delle istituzioni e della società tutta, l'uso centellinato e incalzante delle normative e della comunicazione giorno per giorno attraverso i media per inoculare il germe della separazione razzista e dell'odio. l'ignoranza, la prepotenza e la violenza che salgono in cattedra. Un pezzo alla volta si porta in scena l'olocausto: la sottrazione dei beni agli ebrei, il confinamento nel ghetto, la stella di David come marchio, la fame, il lavoro forzato, la separazione delle famiglie, uomini, donne, giovani, vecchi, la deportazione nei campi di sterminio. La domanda è sempre la stessa: ma come si può arrivare a tanto? E allora ci si interroga sul nostro senso della comunità, sulla nostra percezione del vicino di casa, sul parente più prossimo, persino sul proprio io, e quindi sulla paura, sulla sopravvivenza, sull'incapacità di prendere posizione in tempo, di rischiare sulla propria pelle e ci si sente in ultimo in qualche modo colpevoli. In tal senso Il Pianista è un capolavoro. Il protagonista, sballottato e casualmente sopravvivente, si salva grazie al dono della musica, dopo aver conosciuto il peggio. Musica dunque come ponte, come barlume di umanità, civiltà, speranza, in qualche modo trascendenza. La devastazione di Varsavia nel celeberrimo dolly finale e la rinascita del nostro, dopo la miserrima condizione vissuta alla stregua dei topi, sono un film nel film. Il grande regista butta fuori ricordi, emozioni, fantasmi. Indimenticabile. Visto quattro volte.                

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