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Spider

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Spider

di ziacassie
8 stelle

(il film mi è piaciuto molto, la trama ho voluto sdrammatizzarla e riderci un po')
E’ un film lentissimo, le atmosfere disastrate sono affascinanti, Ralph Fiennes è magistrale e Miranda Richardson interpreta due parti talmente diverse tra loro, da restare assolutamente ammirati dalla sua capacità. 
Sarà che avevo un po’ sonno, ma io non lo avevo capito sino ai titoli di coda che era la stessa attrice ad interpretare i due volti della stessa persona, per un po’ anche tre (sì, è complicato, ma è la chiave del film).
Se non me lo spiegava f. alla fine, io non ci avevo capito assolutamente una mazza.
Mi è piaciuto tantissimo.
Diciamo tanto.
Vabbeh, insomma -  anche se non li capisco -  a me, i film di Cronenberg piacciono, ecco.

Sulla trama

C’è un treno che arriva a Londra e solo dopo che sono scesi diciamo tutti quelli che potevano scendere, scende pure uno che sta a meta’ tra benigni e colombo per quanto è sgualcito, stazzonato e stordito, e non ci vuole neppure un nano secondo a capire che è appena uscito da un manicomio (che la legge Basaglia ancora non era passata). Cammina cammina e arriva in un posto che e’ ancora piu’ sgualcito di lui. Parrebbe un pensionato ma, a 1 stella a Milano Marittima d’inverno per quanto non si vede girare anima viva attorno all’edificio. All’interno vivono personaggi non meglio identificati, ma sciroccati di certo. A tenere la pensione la  signora Jole che pare nonna papera rimessa a nuovo, quando va in citta’ con ciccio e con l’auto a fare la spesa per la settimana. Il tipo stordito va nella sua cameretta disadorna - come la regina di maggiani -  e cerca un nascondiglio per la sua moleskine. Non e’ facile come non è facile nascondere qualcosa nel vuoto assoluto, ma alla fine tra il nulla e il nulla decide di sistemarlo sotto una specie di tappeto lercio, che di sicuro deve aver visto i piedini della regina Vittoria.
Lo stordito non parla con nessuno, che tanto nessuno ha niente da dirgli, a parte un vecchietto che pare più sciroppato di lui. Lui grufola frasi smozzicate, e non si capisce un cazzo, ma non è l’audio rovinato, è proprio così. Lo stordito comincia a pensare a quando era bambino, stordito come è adesso, solo più brutto. Pensa alla sua mamma, che lo chiamava spider perché giocava sempre con le corde. La mamma tiene le corna e non è contenta. Il papà ha la faccia di Cristoforo Colombo nello sceneggiato rai, e si comporta come la maggior parte degli uomini nei film di Ken Loach: va al pub, a puttane e si scazza quando la moglie gli chiede dove vai. Lo stordito comincia a seguire se stesso piccolo e si suggerisce pure le battute. Una sera che la mamma lo manda a cercare il papà, una mignotta gli fa vedere una grande tetta e lui da quella sera va fuori di melone. Una sera la mamma e il papà escono insieme e il papà bacia la mamma nell’orto, ma a lui non va bene nemmeno questo. Una bella sera il papà tromba con la mignotta in una baracca e la mamma  - che dopo averlo cercato al pub, conosce bene i suoi polli e lo va a cercare anche lì, dopo averlo  trovato a  giocare a hop hop cavallino con la mignotta -  si becca una vangata nella testa dal papà e muore. Il papà la seppellisce davanti alla baracca e torna a casa felice con la mignotta. Mentro lo stordito grande annota tutto grufolando sulla sua moleskine, lo stordito bambino pensa di uccidere la mignotta con il gas, e ci riesce. Il papa’ si incazza, anche perchè non è la mignotta ma la mamma dello stordito piccolo. Nel frattempo lo stordito grande pensa di aver riconosciuto nella signora della pensione Jole la mignotta, e cerca di ammazzare pure lei. Torna dritto dritto da dove era appena uscito senza neppure passare a ritirare le ventimila lire.

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