Regia di Michael Winterbottom vedi scheda film
Va veloce e va acido Winterbottom in questo film. E sopratutto sta sempre in bilico fra lucidità ed estasi, fra fiction e documentario, complice un montaggio fantastico. Un film fatto veramente bene su un periodo della storia della storia del rock (o del pop) non ancora esplorato. Tony Wilson, (un soprendente Steve Coogan) fondatore di The Factory e manipolatore della scena new wave di Manchester, è un virgilio acido che conduce noi nei gironi infernali della dance, della house e dei primi rave party. Ci mostra attraverso un tripudio di citazioni più o meno colti, gli splendori e le miserie di un'epoca brevissima e consumata in fretta, dove al genio si alterna la cialtroneria. Il passaggio ambiguo e meteorico di Ian Curtis, leader suicida dei Joy Division e la nascita di New Order, il fenomeno Happy Mondays, i giudizio taglienti, le visioni folli, i pionieri della chemical generation, tutto raccontato agli stessi ritmi della musica. Grande.
Ma perchè in Italia non ce l'hanno fatto vedere?
Praticamente il film è la sua colonna sonora: the jam, sex pistols, stranglers, happy mondays, new order, joy division, clash etc. etc.
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