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Cabiria

Regia di Giovanni Pastrone vedi scheda film

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La recensione su Cabiria

di tobanis
8 stelle

Direi che è incredibile che un simile film sia "avvenuto" nel 1914...ed era un film italiano.

Questo è il secondo film che prendo in considerazione, in rappresentanza del 1914. Ne avevo sempre sentito parlare e non l'avevo mai visto. Cabiria, innanzitutto, che è? Siamo nei tempi delle guerre puniche, Cabiria è una bambina, creduta morta in un evento sismico, in realtà, dopo varie vicende, arrivata in Africa dall'odiata Cartagine e a rischio di essere sacrificata alla divinità locale. E' dunque la protagonista del film? No. La sua parte è irrilevante, sia quando è bambina, dove allora è solo la scusa per il film, sia quando è cresciuta, dove ha un po' più di spazio, ma marginale. Dunque, chi è il protagonista? Questa è una bella domanda, perchè il film non solo è un kolossal STREPITOSO per fattura, ma anche per la trama, che mescola molti avvenimenti e personaggi. Potremmo dire che la protagonista è la guerra tra Roma e Cartagine, e sarebbe vero, ma in fondo anche questa è solo lo sfondo delle vicende. Allora i protagonisti sono Fulvio Axilia, la spia romana in Africa, l'agente segreto, diremmo oggi, assieme al suo fedele servitore Maciste....sì, loro sono protagonisti, ma non sono i soli: e Sofonisba, allora? E la nobiltà e il clero cartaginese? E Massinissa? In definitiva, il protagonista è l'intero film, nelle sue inusuali e inaudite due ore di durata (ma pare ci siano versioni ancora più lunghe), nello sfarzo dei costumi, degli scenari, della ricostruzione, senza badare a spese, nelle sue innovazioni tecniche. Su questo, va detto qualcosa: l'inquadratura è quasi sempre frontale, immobile (leggeri i movimenti di camera, se presenti), ma poi un sapiente e sommo lavoro di montaggio diede all'opera un'energia e una vivacità incredibili. Senza parlare di quelli che sembrano, mai visti prima, degli "zoom" ma che scopri essere, questo sì inauditi, dei movimenti della camera su carrello, in modo da dare una profondità alle immagini assolutamente rivoluzionarie.

Non è impossibile capire allora perchè il film ebbe un successo immediato e rimase per mesi in cartellone. E non è finita. Venne composta una colonna sonora, cioè la musica che dal vivo accompagnava l'opera non era improvvisata, ma seguiva esattamente lo scorrere delle immagini. C'erano poi delle didascalie esplicative scritte da D'Annunzio che, come dire, scusate se è poco. Lo stesso D'Annunzio è poi colui che inventa la figura e il nome di Maciste, personaggio entrato rapidamente nella leggenda. Così come il saluto romano, poi adottato da fascisti e nazisti. E' noto che il saluto romano non sappiamo per certo come fosse; il film propone alcune varianti, manifestando la stessa incertezza così che a un braccio più o meno alzato, a volte seguono anche goffi inchini, e anche no, ma poichè anche i cartaginesi salutano così, il tutto non è per nulla chiaro.

Ce ne sarebbero tante da aggiungere, sul film, ma non è il luogo e io non ne sono all'altezza. Il consiglio rimane dunque di vedere il film, fruibile gratuitamente in rete (ad esempio su Youtube).

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