Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Goliardia della doppia morale. Strepitoso. Un ritratto dell'Italia, purtroppo, ancora valido che non si riesce a scardinare. L'immoralità di chi si fa paladino della moralità pubblica, ossia, dell'istituzione cattolica, è diventata con gli anni ancora più sfacciata, col il risultato di lacerare il tessuto sociale. Con gli anni le contraddizioni non faranno che aumentare. Le idee risorgimentali restano ancora drammaticamente all'avanguardia rispetto allo stato mentale degli italiani. Il film si svolge in tre episodi perfettamente concatenati. Il primo vale come introduzione ritratto d'insieme della provincia italiana. Il secondo mette in pratica le dinamiche introdotte rivelando un crudele cinismo. Si ride ma a denti stretti, sapendo che tutto quello che vediamo trasposto nella realtà quotidiana significa frustrazione, omologazione, repressione morale. La terza parte chiude il cerchio e rimanda con una lucida preveggenza alla cronaca giudiziaria del 2012 con le varie Ruby. La scena della redazione del giornale locale è emblematica. Persiamo a Berluscao il meravigliao che umilia una donna convenuta al so comizio scherzando con doppi sensi sessuali e impedendole di rivolgergli domande serie. C'è da ridere ma c'è anche tanto da piangere. Tutto ciò avviene con la benedizione di una casta sacerdotale tendente al maschilismo. S continua così il burrone è la più florida delle ipotesi avvenire. Per me è un film perfetto. Un film che il cinema italiano attuale dovrebbe guardare come modello di riferimento. Siamo a vette altissime di direzione al livello delle commedie di Kubrick. Penso proprio che Kubrick ammirasse molto la commedia "all'italiana" - apostrofata, così, in modo subdolamente dispregiativo da una classe dirigente e di intellettuali zerbini che non tollerava che i panni sporchi si lavassero in pubblico.
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