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Irréversible

Regia di Gaspar Noé vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Irréversible

di zombi
6 stelle

è un film che disgusta e che non fa venir voglia di riguardarlo. mette a disagio ma forse per quel senso di scandalo che si porterà sempre dietro. gli scandali da festival fanno male ad un film. questo non toglie che comunque il giudizio del film rimane quello. a parte la prima mezz'ora con la telecamera che barcolla e rotea come sulle montagne russe è fastidiosa. quando dupontel, l'elemento riflessivo del duo, spacca la faccia di un avventore del locale gay è insopportabile. avrei voluto distogliere lo sguardo ma non l'ho fatto. e gli effetti di una faccia che si spiaccica sotto i ripetuti colpi dell'estintore sono veramente reali per quanto io possa sapere cosa vuol dire spiaccicare un viso con un estintore. il tempo distrugge tutto vien detto alla fine del film che poi sarebbe l'inizio. ma non sarebbe più giusto dire che invece il tempo sistema tutto, che vi stende sopra un velo che con gli anni diventa sempre più spesso, fino alla morte della persona?... semmai è l'essere umano che fino a prova contraria nella stragrande maggioranza delle volte distrugge quello che tocca. lo distrugge perchè lo vuole, perchè non può averlo, perchè ritiene sia suo, perchè non è suo e quindi...,perchè non ne capisce il valore, perchè è un menefreghista, perchè non è interessato, perchè "tanto dopo di lui"... ha comunque colto nel segno. irreversible è un sasso nella scarpa. innervosisce, ti fa muovere sulla poltrona.e se la ormai famosa scena di stupro ai danni del personaggio della bellucci(ma della bellucci stessa... spero che sia stata colta da molti dubbi ad interpretare quel film a causa di quella scena)mi ha lasciato un senso di perversamente studiato per scioccare a livello spettacolare, è la fine (o l'inizio) che nonostante predisponesse alla rilassatezza dopo gli orrori iniziali(finali)metteva a disagio perchè sapevo cosa aspettasse quella ragazza più tardi nella notte, quando il destino sotto fomra di ragazza di colore, ha indicato la strada per quel massacro. gli attori sono quasi semplici corpi. un corpo da ammirare ma sempre di sfuggita come quello di cassel, un corpo predisposto al massacro quello della bellucci, ripreso di dietro al trentanovesimo minuto quando fa la comparsa nella tragedia, come se avesse una pistola puntata alla nuca e venisse condotta al luogo dove sarebbe stata giustiziata sommariamente. una cavia da laboratorio dupontel, il riflessivo, quello che pensa a quello che dice e come dirlo, troppo cerebrale per sapersi scopare la fidanzata, regredito a macchina per maciullare. noè comunque uno interessante con il quale confrontarsi. non male la scena nella metro con i tre che parlano, parlano e parlano, con una bellucci a suo agio.

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