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The Mothman Prophecies. Voci dall'ombra

Regia di Mark Pellington vedi scheda film

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La recensione su The Mothman Prophecies. Voci dall'ombra

di GIANNISV66
8 stelle

La storia del Mothman (l'uomo falena) comincia oltre quarantacinque anni fa in una cittadina del West Virgina, Point Pleasant, e nelle zone limitrofe, con una lunga sequela di avvistamenti di una gigantesca e misteriosa figura, di forma umana ma dotata di ali.
Da quegli avvistamenti il giornalista John Keel prese lo spunto, una decina di anni più tardi, per un libro-inchiesta in cui si addentrava,  per spiegare tali avvenimenti, in teorie alla soglia del parapsicologico.
Questa storia ed il libro di Keel sono la base da cui il regista Mark Pellington parte per confezionare una pellicola davvero interessante e, ad avviso di chi scrive, anche un pò sottovalutata.
The Mothman Prophecies - Voci dall'ombra non è un semplice thriller a sfondo soprannaturale, né tanto meno un horror. Piuttosto è una sorta di viaggio dentro la psiche dell'uomo e soprattutto il suo dolore. Il dolore per la perdita di una persona cara, la difficoltà di elaborazione del lutto e il fragile percorso di risalita verso una nuova vita, questi sono gli elementi che uno spettatore un pò più attento può ravvisare nella storia  raccontata in questa pellicola. John Klein (Richard Gere) è un giornalista di successo cui un tragico evento (una rarissima forma tumorale) strappa l'adorata moglie Mary (Debra Messing). Un accadimento doloroso e traumatico che costringe l'uomo ad affrontare una realtà che appare ormai senza senso, priva com'è della presenza della persona amata.
In trasferta per lavoro a Richmond, John finisce per sbaglio e in maniera assolutamente inspiegabile nella cittadina di Point Plesant dove viene in contatto, suo malgrado, con una serie di fenomeni privi di logica e razionalità, una sorta di psicosi collettiva che vede diversi abitanti della zona segnalare la presenza di una misteriosa creatura alata. Ciò che però inchioda il giornalista nella cittadina, a rischio di perdere il lavoro, è il fatto che il disegno fatto in seguito ad un avvistamento della creatura è uguale a quelli che faceva la defunta moglie nelle fasi terminali della malattia.
John indagherà con la perizia che gli deriva dalla sua professione, aiutato da un agente della polizia locale, Connie, per trovare alla fine una spiegazione ai misteriosi messaggi che la creatura pare voglia lasciare.

Film dai tempi lenti e dilatati, The Mothman Prophecies può essere una delusione per chi si aspetta un prodotto pieno di tensione su eventi soprannaturali, o peggio ancora per chi vuole un horror carico di colpi di scena, ma all'opposto può essere una piacevole sorpresa per chi si approccia alla visione senza pregiudizi.
Come detto più sopra, siamo in presenza di una pellicola confezionata sì come un thriller, ma che cela al suo interno la volontà di raccontare la sofferenza dell'uomo di fronte ad un evento difficilmente accettabile come la perdita di un affetto a causa di un destino tragicamente imprevedibile, ed  il desiderio di darsi una spiegazione che permetta in qualche maniera di superare la sofferenza e proseguire nel cammino della vita.
John affronta con grande partecipazione emotiva il fenomeno degli avvistamenti proprio per le connessioni sempre più evidenti con le visioni avute dalla moglie poco prima di morire, e nonostante la ricerca ostinata, anziché trovare un angelo (così un infermiere aveva intepretato i disegni di Mary) appartenente al mondo ultraterreno, ne trova uno in carne ed ossa nella dolce Connie, una intensa   e straodinaria Laura Linney, che rappresenterà alla fine la speranza per un ritorno sereno alla vita.

Detto dell'ottima prova della Linney, talmente brava da sovrastare il più celebre Gere, nota di merito va fatta anche per Will Patton, nei sofferti panni di Gordon, un povero operaio cui le visioni dell'uomo falena non danno tregua fino ad un tragico epilogo.
Sullo sfondo di tutto la figura del misterioso essere del titolo, che non viene mai mostrato se non per brevissimi ed impalpabili spezzoni, ma la cui presenza aleggia in ogni inquadratura, soprattutto nelle riprese dall'alto, quasi a rappresentare la visione da lontano delle miserie e dei dolori della vita quotidiana. In questo il Mothman sembra veramente appartenere al mondo del soprannaturale.
Film la cui visione comporta inevitabilmente alcune riflessioni, ma che sarà una piacevole sorpresa per chi vi si accosterà con la giusta predisposizione.

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