Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Unico melodramma scritto e diretto dal grande Chaplin in una carriera quasi esclusivamente dedicata al cinema comico. Il livello resta eccellente anche se al botteghino fù un mezzo fiasco.
“La donna di Parigi” rappresenta l'oggetto diverso all'interno della filmografia di Mastro Chaplin. Siamo nel 1923 e l'omino con la bombetta aveva già alle spalle una ventina di corto e mediometraggi e soprattutto “Il monello” che lo aveva definitivamente consacrato come stella del cinema di primissima grandezza. “La donna di Parigi” fu dunque il suo secondo lungometraggio, ed è anche l'unico (fino a “La contessa di Hong kong”) dove non appare come interprete (anche se fa un cameo alla Hitchcock, nei panni di un facchino), ma soprattutto è un melodramma, cambio quindi radicale per chi come lui era noto solo come comico. E se a livello commerciale il film risultò un mezzo fiasco, a livello artistico è tanto buono quanto i suoi migliori lavori comici. La storia certo è semplice ed esemplare e oggi potrebbe risultare vagamente bolsa a qualcuno, ma la mano del grande regista c'è e si vede, e soprattutto non bisogna dimenticare di essere di fronte a un film di 90 anni di età! Da notare la curiosa somiglianza di Pierre Revel/Adolphe Menjou con Massino D'Alema e quella della massaggiatrice con Angela Finocchiaro.
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