Regia di Brett Ratner vedi scheda film
Attenti a quei due atto secondo: così la strana coppia si ricompone a Hong Kong dove la lingua più veloce degli Stati Uniti e le mani più veloci d’Oriente tornano a fare danni. Stavolta il pretesto è offerto da matrici per la stampa di banconote da 100$ finite nelle mani della Triade, la potente mafia cinese. Il logorroico agente Carter, in visita di piacere a Hong Kong, si trova invischiato nelle indagini del suo collega Lee, ma la soluzione del caso, dopo un breve interludio a Los Angeles, la troveranno solo a Las Vegas, capitale mondiale del gioco d’azzardo. Il cinema della “diaspora” hongkonghese continua a scorrere in mille rivoli verso l’accogliente alveo hollywoodiano, ma chi ha amato il Jackie Chan prima maniera rimarrà probabilmente deluso ancora una volta, anche se questo secondo capitolo di “Rush Hour” mostra una maggiore compattezza nella sceneggiatura e un ritmo decisamente superiore rispetto al primo. Azione, combattimenti di kung fu, battute fulminanti, belle donne e il consueto “meltin’ pot” linguistico che ricorda tanto quello dei Monty Python, hanno trovato un giusto punto di mescolamento, garantendo al film un incasso da sballo al box office statunitense. Anche il cast di contorno non è male, con il redivivo John Lone, la bella e brava Zhang Ziyi, il comico Alan King e la seducente Roselyn Sanchez.
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