Regia di Costa-Gavras vedi scheda film
Le 'fabbriche di morte' e il papa, Pio XII e l'olocausto. Amen parte dal soggetto del Vicario, opera degli anni '60 di Rolf Hochhuth trasposta al cinema (dallo stesso autore) ed a teatro, sempre circondata da polemiche (qui rimaneggiata in una sceneggiatura firmata Costa-Gavras, Hochhuth e Jean-Claude Grumberg); visti gli argomenti e le conclusioni che se ne tirano, la sua difficile vita è cosa assolutamente comprensibile. L'interesse del Vaticano affinchè non se ne parli è il minimo: Pio XII, la Storia ce lo insegna, rifiutò la denuncia del nazismo e preferì tenersi distaccato dalle faccende del terzo reich; Costa-Gavras, regista attento alla Storia, polemico non estremista e da sempre fautore di una acuta critica sociale (da Z-L'orgia del potere al Tredicesimo uomo, che parla anch'esso della seconda guerra mondiale) coglie l'occasione per una riflessione sulle connessioni fra potere e violenza, raccontando la storia di una verità tanto fastidiosa da vedersi costantemente rifiutata, inascoltata o addirittura punita. Un film 'scomodo' che racconta romanzando una storia comunque vera: il protagonista, l'ufficiale delle SS Kurt Gernstein, è realmente esistito ed il suo rapporto ha contribuito a testimoniare gli orrori dei campi di sterminio. Curiosità: la svastica/croce della locandina del film è stata disegnata da Oliviero Toscani. 6,5/10.
Durante il nazismo un ufficiale tedesco rimane scioccato alla visione degli sterminii nei campi di concentramento; vorrebbe comunicare la situazione al papa, ma nell'ambiente vaticano prevalgono indifferenza e scetticismo...
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