Regia di Oz Perkins vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE - NICK CAGE
La giovane agente dell'FBI Lee Harker è impegnata nell'indagine su un eccentrico quanto misterioso serial killer che stermina famiglia, o comunque pare coinvolto nel massacro che le vede protagoniste e vittime.
Poco per volta lo spettatore riesce a comprendere che il legame che collega l'agente con il misterioso assassino è collegato ad una presenza di famiglia della poliziotta stessa, e legato ad un episodio particolare che segnò l'infanzia della donna, dando origine alla furia assassina del misterioso individuo.
Un eccentrico costruttore di bambole che racchiudono dentro di sé l'essenza del male.
Maïka Monroe, Alicia Witt, Blair Underwood, e un Nicolas Cage a metà strada tra l'inquietante pagliaccio di It e il più bonario Beetlejuice sono i protagonisti di LONGLEGS, di Oz Perkins, Usa 2024.
Un horror caotico e indecifrabile suddiviso in tre atti, ambientato tra metà anni '70 e primi anni '90.
Una storia eccentrica che ha dell'incredibile, con al centro un personaggio malefico, Longlegs appunto, fabbricante satanico di bambole dalle gambe lunghe, istigatrici dei più torbidi e violenti umori familiari.
Nicolas Cage, tra i produttori del film, interpreta un personaggio che, pur al centro della storia, rimane scientemente sfocato, e sfodera verso le fine tutta la sua folle verve carismatica, come per fare il verso a personaggi eccentrici del rock in stile Marilyn Manson.
Scrive in modo disordinatamente originale e dirige benissimo Osgood Robert Perkins, per gli amici ed ammiratori Oz, figlio di cotanto Anthony, esperto di horror (suoi gli interessanti February, 2015, Sono la bella creatura che vive in questa casa, 2016, Gretel e Hansel, 2020) stavolta alle prese con un personaggio di un film che, se girato tra i '70 e gli '80, avrebbe certamente trovato in Anthony Perkins l'attore di riferimento.
Cage è ancora una volta straordinario, sopra le righe, pur apparendo in fondo in poco più che tre/quattro indimenticabili pose.
Longlegs disturba, travia lo.spettatore, disorientato sino alla fine, e si fa elaborare nel post visione confermando quello che è in effetti: un film di genere originale, eccentrico, in grado di osare molto più di quanto il genere horror offra mediamente.
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