Espandi menu
cerca
The Electric State

Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film

Recensioni

L'autore

YellowBastard

YellowBastard

Iscritto dal 28 luglio 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 58
  • Post 10
  • Recensioni 608
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Electric State

di YellowBastard
4 stelle

Tratto dalla graphic novel di Simon Stålenhag, uno dei maggiori illustratori di fantascienza contemporanei, e dalle cui evocative immagini era già stata tratta una serie televisiva americana, Tales From the Loop, sviluppata e scritta da Nathaniel Halpern e pubblicata su Amazon Prime nel 2020, The Electric State è un prodotto Original Netflix creato da Anthony & Joe Russo e si tratta principalmente di un enorme divertissement fantascientifico che si ispira alle tavole dell’artista svedese proponendo un film di fantascienza dal gusto retro capace però di parlare del nostro presente, inseguendo la stessa platea di nerd e di eterni bambini devoti a Stranger Things (con cui condivide anche l’attrice protagonista) o ai supereroi Marvel (di cui condivide, invece, il protagonista maschile).

 

'The Electric State': Terminam as filmagens do sci-fi dos irmãos Russo ...

 

The Electric State, all’inizio, doveva uscire direttamente nelle sale cinematografiche grazie alla Universal Pictures che, però, ha poi ceduto i diritti di distribuzione a Netflix precludendo a tutti la possibilità di vederlo al cinema in seguito a una trattativa che ha visto anche il regista designato, Andy Muschietti, passare il testimone alla coppia d’oro dei Marvel Studios e, quindi, all’entrata in scena degli sceneggiatori Christopher Markus & Stephen McFeely, collaboratori del duo da almeno un decennio.

 

Un film che è non solo una coproduzione americana, brasiliana e indiana (cosa abbastanza inusuale, in effetti) ma anche un’operazione cross-mediale, visto che la storia si completa con un prequel intitolato The Electric State: Kid Cosmo e disponibile su iOS e Android in esclusiva per gli abbonati Netflix pochi giorni dopo la sua uscita in streaming.

Netflix era talmente convinta di questa operazione da stanziare la bellezza di 320 milioni di dollari nel progetto collocandosi, ad oggi, all'undicesimo posto tra i film più costosi di sempre.

Inutile dire che Netflix non vedrà mai più quei soldi.

 

The Electric State: Why Did The Robots Go to War with the Humans ...

 

La pellicola presenta un’ambientazione ucronica in cui si ipotizza che nei primi anni ’90 ci stia stata una guerra tra l’umanità e i robot conclusasi con la vittoria dei primi e con la conseguente ghettizzazione dei robot sopravvissuta in una zona d’interdizione denominata Zona d’Esclusione

Il film dei Russo sposa il citazionismo degli anni’80 (appunto Stranger Things) sostituendone l’ottimismo fantascientifico del periodo con un immaginario steampunk, debitore in parte del cinema d’animazione degli anni ’90 con il loro design e la loro estetica contaminata da tecnologie futuristiche e da robot dotati di intelligenza artificiale, utilizzati come animatronic nei parchi a tema o come mascotte pubblicitarie, animatronic colorati e dai tratti infantili ispirati principalmente ai lavori di Walt Disney o ai cartoni animati dei Fleischer Studios.

Siamo temporalmente negli anni '90 e la decade di riferimento è perfettamente riconoscibile, con tutte le sue caratteristiche e i suoi riferimenti culturali, ed The Electric State attinge a quel passato e a quelle suggestioni ma ne propone una versione alternativa in cui robot senzienti sono stati inventati anni orsono, negli anni’40 o ’50, e si sono poi diffusi ovunque nel mondo.

 

Il tema del film si inscrive banalmente nella solita contrapposizione fra tecnologia buona e tecnologia cattiva in base al principio "stay human" di tanta letteratura fantascientifica, iscrivendosi un po' forzatamente alla riflessione sulla coscienza dei robot che la fantascienza classica ha sviscerato fin dai tempi di Asimov, ed oggi tornata così prepotentemente di moda, e collocato temporalmente in un passato distopico dove l’evoluzione della cibernetica ha già provocato la rivolta delle macchine.

 

The Electric State - Millie Bobby Brown und Chris Pratt in einem ...

 

La metafora è molto semplice e chiara, quando la tecnologia serve a comunicare tra di noi potenzia e migliora le capacità di espressione dell’essere umano mentre, invece, se l’intelligenza artificiale viene utilizzata per fini personali o per scopi lucrativi ci si isola tra noi e ci rende schiavi di quella stessa tecnologia, ma The Electric State si può (deve?) leggere anche secondo la chiave di un teen-drama seguendo, piuttosto meccanicamente, il classico racconto di formazione del(la) protagonista dove la fuga dalla comfort zone coincide con l’acquisizione della consapevolezza di sé che accresce di pari passo con la scoperta degli altri e del mondo che lo circonda.

 

Per essere costato 320 milioni di dollari e con un cast di assoluto rilievo, The Electric State conserva nonostante tutto un respiro televisivo coerente con la linea editoriale di Netflix ma totalmente inadeguato alle (eccessive?) ambizioni di una storia comunque molto derivativa, seppur focalizzata sulle preoccupazioni dei nostri tempi (la minaccia dell’IA, la solitudine e l’indottrinamento indotta dai mezzi di comunicazione e, addirittura, la segregazione razziale e il dramma dell’immigrazione clandestina) ma che non trova una sintesi efficace tra la profondità di tale istanze e uno script superficiale, infarcito di retorica buonista e/o infantile.

 

Un peccato poi che, nonostante i soldi spesi per realizzarlo, il film sia così altalenante dal punto di vista della CGI e degli effetti speciali ma è solo uno dei vari problemi di una pellicola che risulta comunque troppo confusionaria nel tentativo di abbracciare toni troppo diversi tra loro.

 

The Electric State (2025) - Movie Review

 

Il cast ingaggiato è (forse) l’unico cosa che riescirebbe a a giustificare un tale esborso di denaro, e nel quale troviamo Millie Bobbie Brown, star esplosa (per grazia ricevuta) grazie a Stranger Things, a Chris Pratt, reduce dalle scorribande galattiche nell’Universo Marvel con I Guardiani della Galassia, poi Stanley Tucci, Giancarlo Esposito, Ke Huy Quan, Holly Hunter mentre, al doppiaggio delle creature robotiche (almeno in originale) troviamo anche Anthony Mackie, Woody Harrelson, Alan Tudyk, Jenny Slate e Brian Cox.

 

VOTO: 4,5

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati