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La donna della domenica

Regia di Luigi Comencini vedi scheda film

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La recensione su La donna della domenica

di zombi
8 stelle

anche questo è un film che di tanto in tanto, quando lo trasmettono e mi trovo fortunatamente in casa me lo riguardo. quelle belle cose che non fanno più, e su cui mi piace tanto fare della nostalghia. poi sarà che torino negli ultimi tempi di tanto in tanto ci vado per un fine settimana et voilà, la réscensioné è fattà(come direbbe il james coco di murder bu death).  il commissario santamaria, viene catapultato contro voglia in un omicidio in cui sono coinvolti due dei più grossi nomi della ricca borghesia sabauda. bisogna andarci coi piedi cauti, come camminae sulle uova insomma, e santamaria è il più adatto. sempre elegante. e sempre perennemente fuori posto e a disagio, come quando incontra la Dosio e ogni gesto che compie è finalizzato a fare bella figura con quella bella donna che lo osserva come un'antropologa osserverebbe un selvaggio di una tribù di papua-nuov guinea(o perchè no, un terone del sud italico).santamaria è costretto per lavoro a frequentare un mondo che non gli piace e a cui non piace. fatto di fastidiosi stronzismi che se perpetrati sono simpatici giochetti per passare il tempo, se invece sono subiti, diventano delle "carinerie"scostumate da cafoni. un mondo fatto di ville patrizie sulle prime colline del capoluogo che però vedono la città avvicinarsi sempre di più. un patriziato che deve vendere per battere cassa e che suo malgrado è costretto a rapportarsi con personaggi laidi e sgradevoli e che deve fare i conti con la vita di tutti i giorni e con la legge comune. mastroianni naturalmente è un santamaria splendido, un commissario che sa come entrare piano piano in un mondo intoccabile e che non lo vuole tra i piedi, lusigandolo con i bei modi affettati che li contraddistingue. modi che diventano piano piano sempre più decisi in rapporto all'annoiato e offensivo modus vivendi di questi dei. naturalmente la bisset è di una bellezza sconvolgente e i caratteristi da reggiani, alla volonghi, a gora sono essenziali e insostituibili. sempre bella la scena ambientata al balon.

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