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Senza fine

Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film

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La recensione su Senza fine

di bradipo68
8 stelle

Come detto da altri l'inizio sembra tratto da Viale del tramonto.Un morto che parla in barba a tutte le logiche e che fa da voce fuori campo.Ma accanto a questa dimensione metafisica se ne individua subito una tremendamente reale.La moglie del protagonista ,vive cercando di elaborare il proprio lutto(un po'come verrà ripreso dallo stesso regista nel Film Blu) ma d'altra parte si narra di vicende estremamente concrete, del caso che passa di avvocato in avvocato di un operaio del sindacato Solidarnosc(prima difeso dal protagonista) perseguito per uno sciopero non autorizzato dal regime totalitario di allora.La vita della moglie è esaminata anche nei particolari più scabrosi(alcune scene sono molto audaci perl'epoca e soprattutto per una nazione non esattamente libertaria) quasi a fare da terzo contrappunto alla vicenda dell'operaio e alla dimensione onirica delle sequenze in cui vediamo il fantasma del protagonista.A mio parere in questo film oltre al tema dell'elaborazione del lutto è presente in embrione molto del cinema successivo del maestro polacco,cinema fatto di strani casi del destino e di storie che si sciolgono e si riannodano in maniera imprevedibile(in questo film sono cospicui i rimandi che si hanno anche a diversi capitoli del Decalogo e a Film Rosso,il suo ultimo film,quasi una summa della poetica kieslowskiana).Senza fine è un film dalla fotografia metallica che privilegia i toni freddi,così come appare freddo e funereo quello che racconta:da una parte una storia di morte e di memoria, dall'altra una storia di dittatura e di prevaricazione.Il finale(che non svelo per ovvi motivi) è semplicemente da vedere come un ideale trait d'union tra queste due dimensioni,una ultima sequenza che dice tutto su un personaggio magnetico e allo stesso tempo misterioso come quello della moglie dell'avvocato defunto prima dell'inizio del film.Un ultima passeggiata allontanandosi dalla macchina da presa.Stop.Titoli di coda.


Senza fine

fu osteggiato in patria sia dalla politica sia dal potere religioso e ottenne visibilità solo dopo il successo mondiale del Decalogo.L'opposizione disse che era un film commissionato dal potere,il partito al potere disse esattamente il contrario.Testimonianza dell'assoluta libertà ideologica di questo film:l'impressione che ho io è che parteggi comunque per i deboli,per coloro che non vogliono essere schiacciati dal potere,per coloro che vogliono la libertà in una terra natia matrigna che cerca di controllare tutto.Un po'come succede nel Grande Fratello orwelliano a cui la moglie dell'avvocato,traduttrice,sta lavorando.Visto in versione originale con sottotitoli(non è stato neanche doppiato in italiano a quanto mi risulta) in un DVD edizione San Paolo.

Su Krzysztof Kieslowski

dirige un film complesso,lunare,con tutti gli elementi del suo cinema che verrà

Su Grazyna Szapolowska

ottima

Su Jerzy Radziwilowicz

sofferto

Su Maria Pakulnis

non male

Su Aleksander Bardini

bravo

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