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I Tenenbaum

Regia di Wes Anderson vedi scheda film

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La recensione su I Tenenbaum

di ed wood
2 stelle

Odioso, prevedibile, antipatico, supponente, snob, ma soprattutto fintamente anti-conformista. Wes Anderson, al di là della relativa bontà di operette come Rushmore e Darjeeling, è probabilmente l'autore più sopravvalutato dei nostri tempi. Mai visto un cast così sprecato. Mai vista una concezione di cinema così spocchiosa ed irritante. Evidentemente Sorrentino non è l'unico a fare un cinema "pop", superficiale, con figurine di plastica al posto dei personaggi, umorismo non surreale bensì inesistente, pretestuosi in­serti musicali (dove mostri sacri come Nico e Ramones convivono allegramente in un deprimente smarrimento di senso). Wes Anderson è uno di quei registi che sguazzano nelle intercambiabili etichette "indie", "weird", "freak", "kitsch", "naif", chi più ne ha più ne metta, ma che in realtà non sono altro che alfieri della noia e del conformismo, dell'autocelebrazione delle innocue bizzarrie di una borghesia stomachevole, dell'arroganza intellettuale di chi gioca a fare il trasgressivo, spiattellando look e pettinature tanto stravaganti quanto modaiole, cultura cine-musicale da nerd, messinscena buona forse per un videoclip. Ipocrisia e superficialità dominano in un film che è vuoto sia dentro che fuori. E purtroppo quest'opera datata oramai 10 anni pare abbia fatto scuola. C'è una scena che si salva in questa interminabile sequela di sketch da cabaret: quella in cui Royal rivela alla moglie la sua "malattia". Succede anche ai peggiori di indovinare una scena, di tanto in tanto, così, per puro caso...Un auspicio per questo secondo decennio del XXI secolo: meno Wes Anderson e più Todd Solondz, grazie! :-)

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