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La donna del ritratto

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su La donna del ritratto

di bradipo68
8 stelle

La sublime arte dell'illusione cinematografica.Il cinema è illusione e questo film ne è il paradigma.Lang cerca di mettere alla luce tutto il lato oscuro della psiche sfumando la narrazione in tutta una serie di rivoli che corrispondono ad altrettante domande.E se prima del film ero sicuro del mio concetto di innocenza e colpevolezza ora non  ne sono più tanto sicuro.Edward G.Robinson nella sua apparente medietà è il perfetto prototipo dell'uomo normale alle prese con situazioni per lui straordinarie.Eppure esaminando il curriculum del suo personaggio lui non è tanto normale.E'criminologo,quindi abituato a ragionare,si presume anche che sia  abituato a ragionare anche come un criminale per cercare di smascherarne.Eppure quando si trova in una situazione in cui i contorni del concetto di colpevolezzza si confondono con quelli del  concetto d'innocenza cambia tutto.E'quella donna che cambia tutto.La materializzazione di un suo sogno che col procedere del tempo assomiglia sempre di più a un incubo.Un invito a casa per due chiaacchiere si trasforma in un rendez vous con un armadio vivente piuttosto arrabbiato e dalla lotta ci scappa il morto.L'armadio,appunto.Sembra tutto semplice:è il suo lavoro.Eppure quando il criminologo passa dall'altra parte della barricata emergono errori dozzinali,superficialità,il criminologo di fama è peggio di un pivello perchè si fa cogliere nell'emozione del momento quando è più vulnerabile.Svela particolari ma riesce sempre in qualche maniera a salvarsi.Ognuno ha un suo ruolo e non c'è persona più colpevole di quella che realmente ci si senta.L'ometto di mezza età compie(forzosamente) un atto criminoso, quindi si sente colpevole e intorno a lui dissemina tutti segni che lo facciano vedere colpevole anche agli occhi degli altri.E'un film che sta in equilibrio su un filo sottile,in cui l'ambiguità delle persone e delle circostanze crea profondo disagio emotivo anche in chi guarda il film.Perchè come il protagonista,uomo dedito al suo lavoro e alla famiglia,tutti in una situazione del genere possiamo diventare colpevoli. Una parola sul finale da non rivelare in sede di opinione:Lang l'ha definito l'unico credibile.A me è piaciuto poco dal punto di vista concettuale perchè dal punto di vista tecnico è realizzato squisitamente,vedere per credere.A me sembra poco coraggioso un po'come lanciare il sasso e nascondere la mano.Ma naturalmente il mio parere conta meno di zero.....

Su Fritz Lang

regia superba:concettualmente non mi piace il finale 

Su Edward G. Robinson

prova da grandissimo attore

Su Joan Bennett

brava

Su Raymond Massey

ottimo

Su Dan Duryea

bravo

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