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Veglia al morto

Regia di Mario Chiari vedi scheda film

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La recensione su Veglia al morto

di undying
7 stelle

Uno dei quattordici episodi trasmessi tra il 1980 e il 1982 sulla RAI, facente parte della 1a serie de "Il fascino dell'insolito". Ottimi mediometraggi ispirati ai testi di celebri scrittori del fantastico, tipo M. R. James, Ray Bradbury, Richard Matheson, Philip K. Dick, Howard Phillips Lovecraft e Ambrose Bierce.

 

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San Francisco, 1899. Durante l'esecuzione di un'autopsia, il dott. William Mancher (Cesare Ferrario), il professor Helberson (Alessandro Sperli) e James Harper (Piero Vida), decidono di effettuare un test: sottoporre un uomo, per una intera notte, in forzato isolamento con un cadavere. Il terzetto individua, nel giocatore d'azzardo John Jarette (Bruno Corazzari), il soggetto ideale che infatti accetta di buon grado, per scommessa, di partecipare. Jarette, alle nove di sera, entra così all'interno di una stanza disabitata e malmessa, illuminata debolmente dalla flebile luce sprigionata da una lanterna, prendendo posto su una poltrona posizionata nella vicinanze di un cadavere adagiato su un tavolo da biliardo. Alle sue spalle, l'unica porta d'uscita viene chiusa a chiave.

 

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Tra il 1980 e il 1982, la RAI manda in onda un'interessante serie dal titolo "Il fascino dell'insolito". Suddivisa in tre stagioni, propone ben 14 mediometraggi ispirati ai testi dei più celebri scrittori del gotico e del fantastico. Nello specifico, il suggestivo racconto breve, A Watcher by the Dead di Ambrose Bierce, viene adattato in sceneggiatura da Biagio Proietti e Marialori Zaccaria. Benché le riprese siano ridotte ai minimi termini e la modestissima produzione preveda pochi interpreti, e ancor meno ambientazioni, a dare spessore all'operazione è il tentativo di rendere popolare la notevole base letteraria dalla quale ogni episodio trae ispirazione. Veglia al morto si apre con un monologo pronunciato dallo stesso Corazzari, attore e volto celebre per le sue svariate partecipazioni in ruolo di caratterista in una sterminata lista di pellicole italiane, in questa occasione elevato al rango di protagonista. Le iniziali atmosfere macabre sono ben presto destinate a cedere spazio a riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte, per poi ritornare in fase centrale (quando Jarette "veglia il cadavere") e svanire piuttosto frettolosamente nelle razionali e insoddisfacenti sequenze finali. Le recitazioni, di tipo teatrale, si adattano al mezzo, mentre la regia di Mario Chiari tenta di rendere più cinematografico il contesto, facendo ricorso ad efficaci movimenti del punto macchina e ripetuti campi e controcampi sui volti dei protagonisti. La notevole penna di Biagio Proietti, artefice dei testi, garantisce dialoghi profondi e citazioni colte, messe in bocca ai tre eruditi dottori, mentre la scelta di girare in bianco e nero, abbinata ad un uso moderato - per non dire inesistente - della colonna sonora, si adatta all'epoca dell'ambientazione (1899, con epilogo sei anni più tardi). Un ottimo esempio di sceneggiato fantastico, orientato sull'atmosfera e sul suggerito, che trova il suo baricentro nella sottrazione visiva, compensata magnificamente da dialoghi suggestivi e situazioni perturbanti.

 

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Il fascino dell'insolito  - La serie completa

 

STAGIONE 1 (1980)

- 1. La mezzatinta

- 2. La stanza n. 13

- 3. Piccolo assassino

- 4. Veglia al morto

- 5. Miriam

 

STAGIONE 2 (1981)

- 1. La strada al chiaro di luna 

- 2. La casa della follia

- 3. Impostore 

 

STAGIONE 3 (1982)

- 1. La tortura della speranza

- 2. La scoperta di Morniel Mataway 

- 3. Vampirismus

- 4. La cosa sulla soglia 

- 5. La specialità della casa

- 6. Castigo senza delitto 

 

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"La vecchiaia ama sempre la veglia; quasi che l'uomo, quanto più lungo è il tempo che l'ha tenuto allacciato alla vita, tanto di meno abbia a che fare con ciò che rammenta la morte."

(Herman Melville)

 

F.P. 26/03/2023 - Versione visionata su RaiPlay in lingua italiana (durata: 51'14")

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