Regia di George Stevens vedi scheda film
George Stevens fu un grande regista di commedie prima di diventare uno degli autori più melodrammatici e titanici del cinema americano degli anni cinquanta, dominato dai kolossal biblici. Questa commedia è un esempio del suo primo periodo ed ha un valore ancor più importante delle sue effettive qualità per un motivo oserei dire spudoratamente sentimentale: è il primo film che fecero insieme Spencer Tracy e Katherine Hepburn, probabilmente la coppia più bella, amabile e appassionata di Hollywood di sempre. Per la prima volta mettono in atto quelli che poi diventeranno i loro ruoli nel gioco della coppia: lui burbero ed adorabile conservatore, lei vitale ed indipendente progressista. Entrambi giornalisti, solo che uno si occupa di baseball e l’altra ha più relazioni internazionali di un ambasciatore (ad un certo punto riceve, nel cuore della sua prima notte di nozze, un esimio professore fuggito da un campo di concentramento – si sente l’aria del tempo e, in qualche modo, La donna del giorno si schiera assolutamente con le politiche di Roosevelt contro ogni tipo di nazifascismo e in nome di una normalità americana).
Addirittura lei viene eletta “la donna americana più eminente dell’anno” e lui deve subire l’invadenza della carriera (e del carrierismo) della moglie. Ovviamente le cose si incrinano, perché non si può mettere in gabbia uno spirito libero come Katherine, anche se ti chiami Spencer. Sarà proprio così? Stevens ha la mano sicura e la commedia è irresistibile sia per come affronta le eterne dinamiche tra uomo e donna (con una parentesi dedicata al padre e alla zia innamorati da una vita) sia per come dia un nuovo slancio alla commedia di costume. Una delizia, con un finale memorabile in cui Katherine cerca di reinventarsi donna di casa sotto gli occhi increduli di Spencer: due così non nasceranno più.
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