Espandi menu
cerca
La donna che visse due volte

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Baliverna

Baliverna

Iscritto dal 10 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 104
  • Post 5
  • Recensioni 2190
  • Playlist 27
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La donna che visse due volte

di Baliverna
10 stelle

Un film memorabile che non si può non vedere, dove realtà, sogno e desiderio si intersecano in modo inestricabile. Alla fine, però, rimane solo la realtà.

 

È questa una pellicola che ho visto più volte nel corso della mia vita, anche se ogni volta a distanza di anni. La prima volta fu quant'ero ragazzino, e mi colpì fin da subito. È uno di quei film che è difficile dimenticare e dai quali è impossibile non farsi coinvolgere. È certamente una di quelle opere sulle quali si può fondare o può iniziare il nostro amore per il cinema.

 

La storia è intrigante, ma la trama in senso stretto non è tutto ciò su cui risiedono il fascino, l'interesse e i meriti del film. L'abilità maggiore di Hitchcock, infatti, credo stia nella costruzione di una particolare atmosfera di mistero e di ambiguità, e nel mostrarci San Francisco come una città quasi irreale, dalle fattezze oniriche, in un'atmosfera levigata e rarefatta. Il maestro inglese è riuscito ad ottenere questo risultato soprattutto con una fotografia leggermente velata, dei suoni come ovattati, e l'aria rapita e assente dei due protagonisti. Contribuiscono anche i dialoghi brevi e saltuari; pertanto, lo spettatore si cala tutto in quello che vede e quello che pensa stia succedendo, il che è enigmatico e inquietante. Anche quando abbiamo già visto il film e ne conosciamo l'epilogo, la pellicola non perde il suo fascino e il suo interesse.

 

James Stewart è il solito ottimo attore, e la Novak è molto efficace nella parte di una donna affascinante ma sfuggente, solo apparentemente fragile e vittima delle circostanze. Ella sa, infatti, che una donna sola e indifesa esercita un fascino immediato sugli uomini.

 

Nella costruzione dei personaggi trapela il pessimismo di Hitchcock sulla natura umana, il quale sarà molto più visibile nei suoi film più tardi (dove sarà persino, secondo me, ingombrante). Anche qui, però, non c'è molto da stare allegri quanto al vero volto e alle vere motivazioni di alcuni di loro. Nonostante il pessimismo, tuttavia, alla fine il senso di colpa distrugge anche il più cinico calcolatore, che rimane giocato dal suo stesso gioco.

 

Ritengo che l'episodio della visita del parco delle sequoie sia il momento migliore del film e, insieme, una perla della storia del cinema. Che atmosfera, che rarefazione! Sembra di trovarsi davvero in un'altra dimensione.

 

Non posso non spendere una parola per il ritratto della misteriosa donna al museo; in qualche modo, infatti, in una maniera molto sottile, esso è inquietante, e incute un'impalpabile paura. Anche quella pettinatura con il ricciolo sulla nuca ha qualcosa di sinistro. Complimenti al pittore, e alla stessa scelta del quadro per il film.

 

Infine una nota tecnica. Hitchcock girò il film con una macchina da presa Vista Vision, che si usava in quegli anni, anche se non sarebbe rimasta a lungo in voga. Offriva una specie di alta definizione, ma forse era basata su una tecnica davvero troppo complessa. La pellicola scorreva orizzontalmente, e i fotogrammi erano di dimensione 1:58, ma venivano utilizzate delle mascherine già in fase di ripresa, per delimitare l'area che sarebbe stata visibile in proiezione, di solito 1:66 o 1:85. Hitchcock optò per il secondo dei due. In questo film, infatti, si intuisce che l'area del fotogramma deve essere più ampia, ma pure non mancano dettagli importanti nelle inquadrature. Grazie, appunto, alle suddette mascherine. Hitchcock è rimasto il più celebre cineasta ad aver usato il sistema Vista Vision. Paradossalmente, era un regista che non guardava mai in macchina; si “limitava” a dare le indicazioni agli operatori. E che indicazioni!

 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati