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Mulholland Drive

Regia di David Lynch vedi scheda film

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La recensione su Mulholland Drive

di denis
8 stelle



La sfinge chiede per sé e per il destino una risposta: quella ritenuta, da essa, esatta. Ma la domanda purtroppo per i poveri mortali, può essere "intrepretata".
Questo vuol dire che tra i vari tranelli quello che può decretare il fallimento nella risposta può essere insito nella non comprensione della domanda.
Questo implica, o meglio sembra implicare il film di Lynch, a mio parere.
Chi è ottimista quando deve partire per un viaggio, lo fa senza ordinare per sé un decoroso funerale nel caso dovesse accadere il peggio: quest’azione, se avvenisse, l’archivieremmo come patologia. Ma chi fra i più ottimisti non ha pensato almeno una volta che le cose sarebbero potute risolversi con la fine, anche senza essere nel mezzo di una sparatoria o di un incidente?
Chi ha visto il film credo mi abbia capito. A chi ancora non l’ha visto posso raccomandare di lasciare a casa la forma-film classica, quella data da un soggetto con capo e coda e cioè che alla “fine” si noti la “coerenza”. Ma qui ci troviamo di fronte ad un “trip” che ha i suoi crismi nella pittura post atomica di Francis Bacon nel surrealismo più intimistico nel senso dell’orrore anglosassone del preromanticismo, nel decadentismo francese, nelle poesie di Poe, nelle stampe oniriche di Odillon Redon, ed infine in tutte le forme di Espressionismo novecentesco. Ma anche autocitazioni da "Strade perdute", "velluto blu" e soprattutto "Twin Picks". La realtà trasfigurata e “interpretata” dai personaggi, dal regista qui molto presente, dallo spettatore che trae dal disagio dato dalla perdita del senso l’angoscia necessaria per essere simbiotici al film. Altrimenti ne sta fuori, tragicamente escluso. E’ un film dove non “accade” nulla, ma dove le parallele per un gioco irreale e onirico s’incontrano più e più volte decretando la fine della narrazione lineare per prenderne una alienata dall’irrazionale. Ma nonostante tutto si ha la netta sensazione che nulla può essere lì a caso. Tutto ha la sua spiegazione o la sua possibile “interpretazione” e su questi binari che s’incontrano sempre grazie a scambi imprevisti, si fonda la possibile spiegazione di scatole cinesi che contengono molto più di quanto possano in realtà fisicamente contenere. Il film mi sembra una gigantesca chiocciola blu la quale si avventura sui binari senza averne bisogno, lì segue distrattamente, ogni tanto s’incontra ad altri binari e “deve” raccontare cosa vede, questa chiocciola blu (il colore non è casuale per Lynch) è per me il simbolo del film (attenzione non aspettatevi chiocciole blu che transitano su binari!) Una Hollywood che attraverso la sua patina rimanda alla decadenza di “Sunset boulevard” (del compianto Wilder) e ai suoi altarini scoperti. Solo che qui ci troviamo su un’altra “strada perduta” una strada che transita sulla collina di Hollywood, “Mullholland drive” per l’appunto, dove i sobborghi della città del cinema si vedono dall’alto quasi a volo d’uccello, tra il capolavoro di Wilder e questo di Lynch ci sono interpretazioni diverse dello stesso luogo, ma concordano nell’irrazionale sembra che i morti ad Hollywood possano essere presunti tali, possano descrivere quello che è accaduto a loro ed agli altri. Ma Lynch ha lo sguardo più lungo e più tenebrosamente profondo. Quando le nostre paure si materializzano e decretano la fine della nostra storia o della nostra avventura, tutto sembra finzione, ma la vita soprattutto. Di conseguenza, la realtà è un insieme di sguardi, incubi, paure, fantasie speranze e illusioni vista da così la realtà è tutt’altro da ciò che c’insegnano dalla culla in avanti. Attese silenzio, la realtà e le emozioni possono non essere vere si può svenire cantando in playback, e lasciare tutti di stucco, si può avere più memoria quando la si perde, e si possono dimenticare cose perché non le si vogliono fare.

Alla fine del film mi sono chiesto, se tutti hanno visto lo stesso film.

N.B: Attenzione, non aspettatevi nulla di definibile o definito, godetevi il trip è quasi gratis!


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