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Da zero a dieci

Regia di Luciano Ligabue vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Da zero a dieci

di Andreotti_Ciro
6 stelle

Giove, Baygon, Biccio e Libero sono quattro amici di Correggio che decidono di ritornare a Rimini per trascorrere un fine settimana che venti anni prima venne interrotto dall’esplosione di una bomba alla stazione di Bologna.

 

Opera seconda del cantautore Reggiano e seguito ideale del successo di appena quattro anni prima (Radiofreccia) che avrebbe dovuto essere un unicum nel percorso cinematografico di Ligabue al quale la settima arte piace sia fruirla che usarla per dare corpo a quei protagonisti prima di tutto delle sue canzoni e solo poi dei suoi racconti che siano scritti o ripresi. Sempre la provincia, sempre quel luogo dell’anima che per una volta si sposta in riviera, a Rimini, per proseguire un vecchio fine settimana interrotto dalla più devastante strage dell’epoca moderna, con tanto di molta polvere depositata sotto il tappeto al grido di dimenticare per rimuovere. I quattro amici di sempre sono l’ideale seguito del gruppo protagonista di Radiofreccia: Giove (Stefano Pesce), fratello di Freccia, vero anello di congiunzione fra le due pellicole, è un impiegato non certo per vocazione ma per necessità, Bluesman ormai quasi per diletto, sposato da anni ma senza prole al seguito, con la passione smodata di votare, da zero a dieci, tutto quello che avviene nel corso della sua vita e in quella di chi lo circonda. Baygon (Stefano Venturi) è un operaio sessuomane. Libero (Massimo Bellinzoni) l’amico ormai prostrato da anni di dialisi. Biccio (Pierfrancesco Favino) medico che vive con grande difficoltà la sua condizione di omosessuale. Per i quattro c’è la voglia di rincontrare le quattro ragazze abbandonate improvvisamente a Rimini vent’anni prima, riallacciare i rapporti con un mondo che ormai non è più il loro ma dal quale non vogliono staccarsi se non prima di aver dato sfogo agli ultimi aneliti dell’adolescenza.

 

Pellicola creata sui ricordi del regista che esattamente come i quattro protagonisti sfuggì alla bomba del 2 agosto per pura coincidenza. Film che alla fine risulta meno efficace del suo predecessore, complici alcune forzature della sceneggiatura, ma che per gli appassionati del rocker di Correggio, della musica fra i ‘70 e gli ’80, notevole la soundtrack scelta per l’occasione, e dei ricordi dei tempi andati, non può assolutamente venire tralasciato.

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