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The Believer

Regia di Henry Bean vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Believer

di chinaski
8 stelle

Alla base del film vi è il conflitto tra Amore e Odio. Un conflitto che appartiene alla natura di ogni uomo. una lotta che ognuno di noi deve intraprendere con quelle che sono le proprie paure ancestrali, le angosce irrazionali, la ricerca di un qualcosa di eterno e immutabile. Nel ragazzo, protagonista del film, il conflitto si materializza nel suo essere allo stesso tempo Nazista ed Ebreo.
Ebreo per nascita, Nazista per propria volontà. Interessante è notare come l' odio debba nascere sempre dall' amore, quindi per odiare qualcosa bisogna prima averla amata e perciò conosciuta. La principale differenza tra il protagonista e gli altri nazi-skin è proprio questa. Lui sa il perchè del proprio odio, gli altri sono nazisti perchè in questo modo possono sfogare le proprie pulsioni violente, senza un vero motivo, senza una consapevolezza del loro malessere.
La ricerca di Dio e della verità è bloccata dalla sua negazione e dalla violenza che da questa deriva. Il protagonista è l' ago della bilancia della complessità umana, qui ridotta ad una più efficace dualità. Come Joker in Full Metal Jacket che porta lo stemma della pace e la scritta "Born to Kill" sul suo elmetto.
Odio e Amore si amalgamano nella mente e nel corpo del giovane nazi-skin portandolo verso la propria autodistruzione. Il finale del film è stupendo. Quella salita interminabile. Quesi gradini infiniti. Con la morte arriva la pace, la comprensione, la riconciliazione degli opposti. Ma niente di tutto questo è vero. Perchè non esiste nessun giudice, nessun conciliatore, nessun Padre. Perchè non esiste nessun Dio e nessuna negazione di Dio. Perchè alla fine esiste solo l' Uomo e la sua folle e continua ricerca. Come una scala che interminabile non arriva da nessuna parte. E questa conclusione è la più terrificante che ci possa essere. Perchè la violenza dei nazisti conro gli ebrei e poi quella degli ebrei contro i palestinesi non nascono dalla negazione del Bene e di Dio. Nascono dalla consapevolezza che l' uomo è solo nella ricerca di un equilibrio tra la sua bontà e la sua bestialità. Quando è questa a prendere il sopravvento l' uomo riscopre la sua più antica natura, il suo più antico potere. Quello della sopraffazione. Dello schiacciamento del più debole. Amore e Odio diventano simboli dell' instabilità umana e del suo disperato bisogno di una impossibile quanto indispensabile quiete.
Che tanto vorrei poter chiamare Pace.

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