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Donatella

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

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La recensione su Donatella

di Baliverna
8 stelle

Rilettura molto libera della favola di Cenerentola.

E' stata una piacevole sorpresa questo film un po' dimenticato, nonostante gli interpreti, il regista, e il risultato stesso. I molti che hanno messo mano alla sceneggiatura hanno lavorato con grande armonia, e questo non è frequente: in altri casi ne esce un film strattonato qua e là dai suoi vari scrittori.

Agli elementi di rilievo, che contrastano con la poca notorietà, aggiungo anche il film è a colori, e che colori! Rete 4 ha mandato in onda una versione digitalizzata come si deve, nell'originale panoramico in 2:35, anche perché la pellicola si è conservata ottimamente. Le inquadrature cartolinesche della città eterna sono più d'una, ma sono ben inserite nel film, e non si percepiscono come intrusioni.

Per il resto, si tratta di una piacevole commedia aiutata da bravi attori e caratteristi; l'aria allegra non se ne va mai del tutto, neppure nelle scene sentimentali e drammatiche o quasi. Mario Monicelli dirige con spigliatezza i molti attori, e l'aria che si respira non è molto diversa da quella de “I soliti ignoti”. Il regista sa collocare gli attori nelle inquadrature con senso dello spazio, e credo che facesse le X con il gesso sul pavimento... Aldo Fabrizi è l'uomo giusto per un padre vedovo, che con la sua saggezza e bonomia riesce a togliere tutti dagli impicci. I suoi duetti con... come si chiama l'attore? sono divertenti, pur senza buffonate, un equilibrio che oggi non trovano più. Valter Chiari, dal canto suo, è una conferma dell'attore che sapeva essere, se solo aveva un regista che gli imponesse briglie e speroni, e gli mettesse un vero copione in mano. Del resto, lo vediamo così anche in “Bellissima” di Visconti e “Il giovedì” di Risi. Ma in tante pellicole mi è sembrato un un cavallo brado che non sa dove andare.

Gabriele Ferzetti è un po' bellimbusto anonimo, ma la Martinelli si impegna; Rino Gaetano aveva un po' torto, quanto cantava che “non ha fatto tanti film, e quei pochi neanche belli”.

In generale, non un gran film, ma una piacevole commedia rosa, diretta da un Monicelli bravo e spensierato.

PS: le istanze femministe del film, da certi gonfiate e rimarcate, sono solo dei brevi accenni nei dialoghi iniziali.

 

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