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Storia di fantasmi cinesi

Regia di Ching Siu-tung vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Storia di fantasmi cinesi

di AndreaVenuti
9 stelle

Storia di fantasmi cinesi è un film di Hong Kong del 1987, diretto da Ching Siu-tung e prodotto da Tsui Hark.

L'opera è visibile doppiata in italiano su Amazon Prime Video.

 

Sinossi: Ling è un giovane esattore mandato dai vertici dell’impero a riscuotere alcune tasse in un paesino isolato. Raggiunto il luogo, il ragazzo ripara im una casa abbandonata imemrsa in una foresta infestata dove farà la “conoscenza” del fantasma Siu Sin e del monaco Yan Chixia, specializzato nell’uccidere spettri e demoni…

Siamo verso la fine degli anni Ottanta ed il cinema di Hong Kong sta vivendo la sua personalissima età dell’oro grazie ad un manipolo di registi che pochi anni prima avevano innovato una cinematografia ormai stanca e satura (gonfupian e wuxiapian incominciavano ad annoiare). Sono gli anni della new wave dove per la prima volta giovani autori quali Ann Hui, Patrick Tam o Kirk Wong affrontavano di petto e senza remore la moderna Hong Kong rappresentandola in tutte le sue sfaccettature; da tale “compito” non si sottrae neppure il giovane Tsui Hark tuttavia il suo vero amore è il fantasycome dimostra il suo esordio (The Butterfly Murders, 1979), dunque non sorprende la volontà del regista di lavorare su questo terreno arrivando addirittura ad innovarlo dalle sue fondamenta nel 1983 con il monumentale Zu Warriors From Magic Mountain

 

Hark è una personalità difficile da inquadrare, sempre impegnato in mille lavori tra cui quello di produttore (molto presente sul set) con risultati eccelsi. 

Nel 1987 affida al talentuoso Ching Siu Tung, uno degli innovatori dell’action hongkonghese in veste di Martial Arts Director, la regia di un fantasy destinato a diventare un cult assoluto distribuito in tutto il mondo: Storia di fantasmi cinesi, a cui seguiranno altre due pellicole sempre dirette da Ching Siu-tung.

 

Ching Siu-tung sorprende tutti compreso lo stesso Hark che non ribatte sul rinnovamento proposto ed attuato dal collega, come vedremo a breve.

L’incipit dell’opera è pura poesia cinematografica con il regista che punta subito a creare un’atmosfera trasognata. 

Siamo in piena notte, la nebbia è fittissima ed avvolge tutto; la macchina da presa si sofferma su di un uomo intento nella scrittura quando improvvisamente compare dinanzi a lui una donna misteriosa, probabilmente un fantasma, ed i due iniziano un atto libidinoso. Contemporaneamente un entità maligna, ripresa con una soggettiva impetuosa, avanza minacciosa verso l’abitazione dell’uomo situata in punto isolato ed immerso in una foresta fittissima di vegetazione. Inizio estremamente accattivante distinto da una regia elegante e ricercata.

Poco dopo un altro aspetto che sicuramente colpirà lo spettatore è rappresentato dalla modalità con cui viene ripreso e messo in scena il villaggio adiacente alla foresta. 

Ching Siu-tung non è avido di dettagli e realizza delle scenografie curatissime e densissime di personaggi ed oggetti scenici, dandoci l’impressione di assistere in prima persona ad una ricostruzione reale di un villaggio della Cina antica.

 

Storia di fantasmi cinesi è una pellicola rimasta impressa nella storia del cinema di Hong Kong soprattutto per l’incredibilità abilità del suo autore nel gestire ed amalgamare generi cinematografici completamente opposti, dal melò allo slapstick passando per il wuxia al fantasy-horror, riuscendo ad imprimerli una propria visione e lo scontro epico fra il monaco guerriero ed un giovane avventuriero arrogante lo conferma pienamente. Ching Siu-tung mette in scena un combattimento incredibilmente dinamico, la camera è ipercinetica ed il montaggio serratissimo al punto da sembrare quasi un gunfight alla John Woo.

Notevoli anche i segmenti melò, classici ma mai mielosi grazie ad una regia ricercata che punta molto al montaggio alternato, lenti movimenti di macchina, una colonna sonora azzeccata ed una spruzzata di commedia. 

Splendidi gli inserti fantasy-orrorifici distinti da coreografie ingegnose che tendono a sovvertire le leggi della fisica lasciando lo spettatore a bocca aperta; scene arricchite da effetti speciali artigianali di ottima fattura che strizzano l’occhio al teatro parigino del “grand guignol”.

 

Infine impossibile non soffermarsi sul cast. 

Il protagonista è interpretato dal grandissimo Leslie Cheung, in quel periodo in forte ascesa (aveva già recitato in Nomad di Patrick Tam o A Better Tomorrowmdi John Woo). Nelle vesti del fantasma di Siu Sin troviamo la bellissima Joey Wong, giovane taiwanese al primo vero successo della carriera; l’attrice nel 1993 reciterà da protagonista in un altro capolavoro del genere: Green Snake del maestro Tsui Hark. 

Ad interpretare il monaco guerriero troviamo invece una leggenda locale come Wu Ma (un dei pupilli di Chang Cheh). Ultima chicca nell’opera fa un breve cameo Wong Jing eccentrico e folle regista hongkonghese in grado trasformare film di serie z in super-cult di successo.

Cult assoluto.

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