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Tin & Tina

Regia di Rubin Stein vedi scheda film

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La recensione su Tin & Tina

di undying
2 stelle

Film addirittura irritante per quanto forzato nelle psicologie impossibili dei personaggi e per via d'una sceneggiatura davvero mal scritta. Terribili e insopportabili i protagonisti, in particolare i due bambini (gemelli albini). Horror spagnolo prevedibile, bruttarello, basato sul canovaccio del pericolo in famiglia e dell'ossessione religiosa.

 

locandina

Tin & Tina (2023): locandina

 

1981. Lola (Milena Smit) e Adolfo (Jaime Lorente) formano una coppia felice: lui è un pilota d'aereo, lei incinta di un bambino. Si sono trasferiti a vivere nella lussuosa villa ereditata da Adolfo e hanno deciso di sposarsi. Proprio il giorno delle nozze, però, Lola subisce una grave emorragia interna, che interrompe il loro felice e radioso matrimonio. Sei mesi più tardi, per cercare di superare il traumatico evento, Adolfo suggerisce di adottare un bambino. Lola, in un primo momento contraria, si lascia convincere. Un convento della "vecchia scuola" ospita orfanelli (figli di prostitute, malati fisici e persino mentali) e proprio qui Lola finisce per restare favorevolmente impressionata da due gemelli albini, abbandonati dai genitori in prossimità del convento. Chiamati dalle suore Tin (Carlos González Morollón) e Tina (Anastasia Russo), in omaggio a Sant'Agostino, vengono velocemente affidati a Lola e Adolfo. Appena inseriti nel nuovo contesto "familiare", i piccoli dimostrano di essere letteralmente ossessionati dalla Bibbia arrivando a interpretare, letteralmente, il contenuto di certi ambigui e macabri passaggi.

 

"Risparmia la verga e vizierai i bambini."

(Frase da lager, esposta in una cornice all'entrata del convento)

 

scena

Tin & Tina (2023): scena

 

L'esordio dietro la macchina da presa di Rubin Stein, anche autore della sceneggiatura, appare una sostanziale estensione del soggetto già trattato in un cortometraggio omonimo, girato nel 2013 dallo stesso regista. Il tema non è certo una novità, soprattutto se si prende in considerazione buona parte della produzione cinematografica spagnola del Terzo Millennio, pressoché contraddistinta da opere simili, se non identiche, basate su storie con tematiche religiose inserite in un contesto familiare problematico. Stein dimostra di avere talento come tecnico o, quantomeno, di sapersi circondare di buone maestranze come dimostrano l'ottima fotografia di Alejandro Espadero, il buon accompagnamento musicale (opera di Jocelyn Pook) e il riuscito lunghissimo piano sequenza conclusivo. Questi sono gli elementi per i quali vale la pena, pur se con enorme fatica e tanta pazienza, resistere alla visione di questo film per ben 120 minuti. Come sceneggiatura, già dopo i titoli di testa, Tin & Tina mostra tutti i suoi limiti. Per fare un esempio - ma il lungometraggio è ricco di situazioni paradossali e inverosimili - basterà citare la frase di Adolfo, rivolto alla moglie, pronunciata appena concluso il rito matrimoniale: "Tu sarai la mamma migliore". Non passa nemmeno mezzo minuto e Lola scopre di aver perso il figlio. Il successivo, irreale, incontro della coppia con i due orfanelli del convento (pallidi come cadaveri, biondo platino, dal sorriso minacciosamente profetico) che sembrano appena essere usciti dall'Overlook Hotel, rende conto dell'assurdità del soggetto. Qualsiasi cristiano, pur se non del tutto normale, se la sarebbe data a gambe levate da quel luogo poco confortevole, ma Lola invece decide su due piedi (in verità uno, perché in realtà priva di una gamba) di portarsi a casa i due novelli anticristi (o angeli, che per Stein sembrerebbe essere la stessa cosa).

 

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Tin & Tina: Carlos González Morollón e Anastasia Russo, in libera uscita dall'Overlook Hotel

 

I profili psicologici dei protagonisti, insomma, sono implausibili sin dall'inizio e peggiorano man mano che il racconto procede. Se inizialmente appare chiara un certa vena critica verso la religione [1], sul finale Stein si ravvede e sembra rimettere in discussione quanto fin lì praticato. Per dare un tocco di ulteriore "politically correct", come se non fosse sufficiente il tono sommesso dell'intero lungometraggio (mai un evento esplicito viene mostrato, nemmeno quando i due gemelli si accaniscono sul cane), non ci viene risparmiato il solito pistolotto contro l'atteggiamento maschilista di Osvaldo, che scopriamo essere un marito/padrone distratto dai mondiali di calcio del 1982 (per assistere alla partita, non si accorge che alle sue spalle Tin e Tina stanno per affogare il loro neonato - perché poi Lola partorirà un figlio, nonostante le contrarie previsioni mediche), convinto che la moglie debba starsene chiusa in casa a crescere i figli e a servire la cena. Una fiera di banalità assortite, comprese le citazioni (Tin e Tina lasciati di fronte allo schermo televisivo mentre scorrono le immagini del Nosferatu di Murnau; i siparietti generalisti della TV del tempo, compreso il brano musicale "Il ballo del qua qua"), chiude dunque il cerchio su un'opera prima prevedibile e di difficile sopportazione, giunta silenziosamente sui nostri piccoli schermi direttamente in streaming.

 

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Tin & Tina: Carlos González Morollón e Anastasia Russo

 

Curiosità 

 

Sfuggiranno di certo, alcuni dettagli, agli spettatori non iberici. Come riportato dall'imdb, infatti "Tin & Tina riunisce per la prima volta due delle icone più popolari per i bambini spagnoli degli anni '80, Teresa Rabal e Chelo Vivares. Verso la metà degli anni '80, Rabal era una cantante specializzata in musica per bambini, e Vivares interpretava Espinete, un riccio umanoide rosa, nello show televisivo Barrio Sésamo (1979)."

 

 

NOTA

 

[1] Basterà citare due significative frasi pronunciate da Lola: 

"Dov'è Dio quando permette che dei bambini muoiano ancor prima di essere nati?"; 

"La Bibbia è fantasia: non ci sono angeli, demoni, nè paradiso o inferno..."

 

scena

Tin & Tina (2023): scena

 

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Il ballo del qua qua

 

"Il bambino è turbolento, egoista, senza dolcezza e senza pazienza; e nemmeno può, come il semplice animale, come il cane e il gatto, far da confidente ai dolori solitari."

(Charles Baudelaire)

 

Trailer 

 

F.P. 28/05/2023 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 120'02") / Date del rilascio: Spagna, 31/03/2023; Ungheria, Polonia, Svezia, Singapore, Turchia, USA, Italia, 26/05/2023

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