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L'uomo che non c'era

Regia di Joel Coen vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su L'uomo che non c'era

di Paul Hackett
8 stelle

Prendete "Lo straniero" di Albert Camus, trasportate di peso il suo protagonista Meursault, con il suo nichilismo indolente e la sua disperata indifferenza alla vita, negli Stati Uniti dell'epoca d'oro del noir, fategli indossare i panni dimessi di un taciturno barbiere di provincia, il cui unico apparente segno di vita è l'accensione di una sigaretta dopo l'altra, innescate un disastroso effetto domino dal suo goffo tentativo di dare una svolta alla propria esistenza ricattando l'amante della moglie adultera, condite una vicenda atroce e grottesca con ampie dosi di acre umorimo nero mescolate a pessimismo cosmico senza speranza, filmate il tutto in un lussureggiante e sontuoso bianco e nero d'altri tempi... e avrete "L'uomo che non c'era", una delle opere più celebrate (e forse anche un tantinello sopravvalutate) dei fratelli Coen. La pellicola può contare su una confezione magnifica (ma forse fin troppo leziosa), su una sceneggiatura granitica (ma lenta, cerebrale e opprimente nella sua tetraggine priva di qualsiasi squarcio di luce) e su un cast davvero eccellente: Billy Bob Thornton è straordinario in una delle migliori interpretazioni della sua carriera, bravissima Frances McDormand, anche se un po' defilata da un plot narrativo che la lascia ai margini della storia, ottimi i tanti volti di contorno, da un notevole Tony Shalhoub ai caratteristi Jon Polito e Michael Badalucco, con una diciassettenne Scarlett Johansson a interpretare il ruolo (che le diventerà purtroppo consueto) della ninfetta sexy sospesa tra peccato e candore e l'unica perplessità di un James Gandolfini che (specie nella scena della colluttazione) sembra replicare in maniera pedissequa e poco fantasiosa il personaggio del boss Tony Soprano che tanto successo gli ha donato nel serial della HBO. In conclusione un buon film, anche se, per quanto mi riguarda, i capolavori dei Coen, i gioielli di creatività e fantasia che renderanno indimenticabile il nome dei due fratelli nella storia del cinema, sono altri: "L'uomo che non c'era" si ferma alle quattro stelle.

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