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Magic Numbers

Regia di Nora Ephron vedi scheda film

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La recensione su Magic Numbers

di degoffro
6 stelle

Nora Ephron, nella sua carriera da regista, ha alternato successi commerciali clamorosi (su tutti "Insonnia d'amore" e "C'è posta per te" con la coppia d'oro Tom Hanks/Meg Ryan) a fiaschi fragorosi tra cui l'effettivamente mediocre "Agenzia Salvagente" con Steve Martin e Juliette Lewis, in Italia passato solo su Telepiù, e questo "Magic Numbers", meno di 10 milioni di dollari al box office americano a fronte di un budget di oltre 60, invisibile in Italia dove ha trovato una timidissima distribuzione grazie alla 01, ma a ridosso delle vacanze natalizie ed in diretta concorrenza con il primo episodio della monumentale saga di "Harry Potter". Va detto subito però che questa curiosa e godibile commedia nera è meno oscena e sciocca di quanto sia stato detto e scritto e non merita la cattiveria, quasi sospetta, con cui è stata liquidata senza appello (all'epoca della sua uscita Travolta era il principale esponente di Scientology e veniva dallo sbertucciato "Battaglia per la terra", nefasto film spot della sua setta, senza alcun dubbio un'opera disastrata e disastrosa, giustamente boicottata da tutti). Comunque "Magic Numbers" è molto meglio di "Michael" la opaca, monotona ma assai ben più fortunata commedia "angelica" (100 milioni di dollari al solo box office americano) che ha segnato la prima collaborazione tra la regista e John Travolta (piuttosto ingeneroso e non del tutto pertinente invece il confronto fatto dal celebre critico del "Chicago Sun-Times" Roger Ebert con "Pulp Fiction", sia per la presenza nel film, allo stesso tempo, di situazioni comiche e situazioni raccapriccianti sia per la coppia Travolta/Roth, già nel cult di Tarantino). L'ex Tony Manero qui interpreta Russ Richards, celebre ed ammirato conduttore delle previsioni del tempo in una tv locale della Pennsylvania (bella e curiosa l'ambientazione in un'emittente di provincia). Russ gestisce anche una seconda attività: la vendita di motoslitte, ma un inverno particolarmente mite fa andare assai male gli affari, così che Russ si trova sommerso dai debiti. Ecco allora la brillante idea di truccare le estrazioni della lotteria nazionale con la complicità di Crystal, la ragazza che estrae i numeri, godendosi così la grossa vincita. Come è ovvio non tutto andrà secondo i piani e ci scapperà persino qualche morto. Per la prima volta la regista, anche abile sceneggiatrice per terzi (suoi gli script, per esempio, di "Silkwood" e "Heartburn - Affari di cuore" di Mike Nichols, ma soprattutto di "Harry ti presento Sally" di Rob Reiner) si serve di un copione scritto da altri, Adam Resnick, che poi avrebbe firmato un'altra commedia ben più cattiva, ma altrettanto sfortunata con il pubblico, "Eliminate Smoocky" di Danny De Vito (questi due pesanti flop hanno probabilmente condizionato in negativo la carriera di Resnick che da allora non ha più lavorato a Hollywood). "Magic Numbers" ha una prima parte scoppiettante, assai spiritosa, senza tempi morti. Molte battute brillanti del tipo "Prima di mettere le mani nel cesso anche l'idraulico si toglie l'anello", situazioni comiche spassose (il tentativo notturno di rapina alla concessionaria di Russ, fatto inopinatamente saltare dall'impiegato che sta amoreggiando di nascosto con la ragazza e chiama la polizia), diversi personaggi indovinati e gustosi tra cui spiccano la cameriera scema Wendy, innamorata persa di Russ e che avrà un ruolo fondamentale nel finale e soprattutto Walt il cugino tonto e asmatico di Crystal, interpretato da Michael Moore, il celebre documentarista, prima della fama raggiunta con l'Oscar per "Bowling a Colombine" e la Palma d'oro per "Fahrenheit 9/11": la sua uscita di scena, a causa di una crisi di asma, senza che la sfacciata Crystal faccia alcunché per aiutarlo, sulle note di "Happy days", è uno dei momenti più riusciti ed irriverenti del film. Poi, più o meno con l'entrata in scena del rimbambito detective Lakewood, il film si incarta decisamente, segue coordinate fin troppo risapute, si perde in parentesi superflue (il ritorno di fiamma tra Crystal e Dick, per esempio, calcolato astutamente dalla donna per dividere il bottino con il suo detestato ex partner), ha diversi momenti di stanca, culmina in un finale fin troppo lieto per tutti, pur garantendo uno sviluppo tutto sommato dignitoso e simpatico. Non mancano comunque situazioni esilaranti come il ribaltamento dell'autocarro guidato da Russ con conseguente fuoriuscita delle motoslitte e successiva fuga di Russ in motoslitta o il colloquio tra il detective Lakewood e Crystal con l'uomo evidentemente colpito dall'avvenenza conturbante e seduttiva della donna che invece resta del tutto indifferente, quasi scocciata, molto sbrigativa. Ancora il recupero da parte di Russ del biglietto vincente, rubato con la forza al suo ex capo Dick Simmons, ricoverato come lui in ospedale con le gambe spezzate, perché, come gli dice minaccioso Russ, "i giocattoli si dividono con gli altri", o infine la visita in ospedale del detective Lakewood a Russ: quest'ultimo teme di dovere essere incolpato dei peggiori crimini, poi, incredulo, si rende conto che il flemmatico poliziotto gli presenta soltanto una multa e una denuncia per avere rovinato la sua auto di servizio. La Ephron si conferma abilissima direttrice d'attori: Travolta comico è spesso formidabile (si veda la perfetta sequenza in cui scopre in diretta, durante il notiziario delle cinque, che è stato ritrovato il corpo di Jerry, l'allibratore ucciso, dopo che la sera prima l'amico Gig gli aveva assicurato che "troveranno la cura per il cancro prima di trovare Jerry"). Lisa Kudrow, come donna avida, disinibita e ambiziosa, è scatenata e conferma, dopo "Terapia e pallottole" di essere molto più spigliata, brillante e brava della ben più famosa collega di "Friends" Jennifer Aniston. Il sornione Tim Roth con i suoi arguti consigli è una spalla perfetta (i suoi duetti con Travolta sono assai riusciti), così come in parte è Bill Pullman, pur alle prese con un ruolo fin troppo scontato ed idiota (il detective Lakewood, convinto che "I rinforzi sono un comodo maglione che ti metti in una fredda sera d'inverno!"). Si ride in più occasioni, il che è raro oggi per una commedia americana. Con una morale non così banale, affidata alla voce del giovane impiegato della concessionaria di Russ: "Nessun uomo diventa saggio senza attraversare la terra degli stolti!" A dispetto del titolo originale ("Lucky numbers") un film sfortunato ma vivace e piacevole. Forse, a conti fatti, il miglior titolo di Nora Ephron. Ispirato a un fatto realmente accaduto in Pensylvania nel 1980. In colonna sonora pezzi di Bruce Springsteen, Queen, Joe Cocker, Blondie, Grace Jones e Kiss, oltre all'intramontabile "My way". Razzie Award a John Travolta quale peggior attore (ma l'attore è stato punito soprattutto per "Battaglia per la terra", girato nello stesso, per lui, sciagurato anno).
Voto: 6 e mezzo.

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