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L'esorcista del papa

Regia di Julius Avery vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'esorcista del papa

di axe
6 stelle

Spagna, metà degli anni '80. Una famigliola statunitense prende dimora in un antico edificio da poco ereditato. Il luogo, che, in passato, fu un'abbazia, è teatro di un evento singolare; un giovanissimo membro della famiglia, muto dal giorno in cui il padre morì, a causa di un incidente d'auto, improvvisamente ritrova la parola, assume un atteggiamento violento, e commette atti di autolesionismo. Si sospetta una possessione demoniaca ed è chiamato ad intervenire il sacerdote italiano Gabriele Amorth, un esorcista fedele al papa ma inviso alle alte gerarchie ecclesiastiche. Padre Amorth, dalla fede incrollabile, la lingua svelta ed il forte ottimismo, ingaggia con il demone che infesta il corpo del giovane, una contesa, durante la quale apprenderà di un oscuro segreto che il Vaticano ha conosciuto e non ha divulgato, posto alla base delle volontà di dominio del mostro. "L'Esorcista Del Papa" è un horror di produzione statunitense diretto da Julius Avery. La figura del protagonista è ispirata al prelato Gabriele Amorth, il quale da giovane ha combattuto nelle fila della Resistenza, e successivamente fu politico, e poi prelato. In abito talare, praticò esorcismi. Qui si fermano i legami tra la realtà e questo film, il quale, pur raccontando dettagli del passato del sacerdote, tratta temi assolutamente fantastici. Un demone, svegliato da lavori di restauro in un'abbazia, s'impossessa del corpo di un giovane per attirare sul posto lo stesso Gabriele Amorth, intendendo dominarlo. La sfida tra i due soggetti è serrata; il prete italiano, grazie alla collaborazione di un omologo spagnolo, riesce a comprendere qual è il progetto dell'entità maligna, di nome Asmodeo. Apprende, tramite l'esplorazione di un sotterraneo fino a quel momento sigillato, che, centinaia di anni prima, Asmodeo era riuscito a possedere la personalità ecclesiastica che propose ed ottenne l'istituzione dell'Inquisizione. Innocenti furono torturati ed uccisi in nome di Dio da autorità religiose controllate dal demonio. Il Vaticano lo seppe e nascose tale informazione. Mai domo, Padre Amorth combatte Asmodeo. Il demone tenta di indebolire chi gli resiste evocando i sui peccati. Il protagonista fu superbo; il suo coadiuvante Padre Esquibel cedette ai piaceri della carne. L'entità, infine, possiede il corpo del sacerdote protagonista. Ma, grazie all'aiuto reciproco ed alla forte fede, nonostante la consapevolezza delle proprie umane debolezze, i due religiosi riescono a sconfiggere Asmodeo. Gabriele Amorth è interpretato da Russel Crowe; irruento, ottimista, esperto di cose del mondo, non ha alcuna paura nello sfidare la malvagità dei demoni che s'impossessano dei corpi delle persone, verso le quali mostra sempre comprensione e benevolenza. Il suo personaggio è fortemente osteggiato da alti prelati, i quali non approvano ne' i metodi, ne', di certo, la conduzione del rapporto con il papa (Franco Nero), di cui Amorth è stretto amico. Dopo un inizio lento, il racconto prende quota. Chi si aspetta un thriller d'ambientazione ecclesiastica, o anche una biografia, rimarrà deluso dalla visione. Senza alcuna pretesa di fedeltà alla realtà, il nostro sacerdote si muove in Vespa, si rapporta da pari con il papa, che raggiunge come se fosse una persona qualunque, e combatte il demone, un'entità mai ben visibile ma dotata di una chiara "fisicità", recitando preghiere e brandendo crocefissi. La critica alla cripticità e malafade dei maggiorenti della Chiesa è più che altro strumentale alla narrazione, che vede al suo centro una contesa, quasi personale, tra due entità ben definite. Ho comunque rilevato qualche buco nella sceneggiatura; la sequenza del grave malessere del papa, ad esempio, ritengo abbia poco senso. Il film è ambientato tra il Vaticano e l'abbazia di San Sebastian, con i suoi locali in penombra ed i sotterranei colmi di inquietanti segreti. Non mancano citazioni di "L'Esorcista" di William Friedkin ("Prendi Me", ed altri dettagli). Ho appreso  che sul quotidiano cattolico "Avvenire" è stata contestata la poca attinenza del film con i fatti intorno la vita del Gabriele Amorth realmente esistito. La critica è fondata; ma ciò non toglie alcunchè all'opera, di fatto un horror d'azione, che poteva essere realizzata molto meglio, ma anche molto peggio.

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