Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
In seguito a un gigantesco successo, tocca inevitabilmente alla classica prova del nove. Nel caso specifico di Bong Joon-ho, e dei crediti maturati con Parasite, sono indispensabili dei distinguo. Così, per lo zoccolo duro costituito dai cinefili, non c’è niente da dimostrare, mentre per la restante/preponderante fetta del pubblico il discorso è diametralmente opposto. Peraltro, Mickey 17 si presta a molteplici considerazioni, tra elogi e scetticismi che verranno esposti a turno, seguendo di pari passo il grado di apprezzamento individuale, che si preannuncia essere quanto mai cangiante.
Ora, per chi scrive, ci sono – tra le altre/tante – un notizia buona e una cattiva. Da un lato, il regista sudcoreano appronta/affronta un pacchetto di temi a lui storicamente cari andando costantemente sopra le righe, dall’altro manca clamorosamente la scintilla deputata a fare la differenza, relegando questa sua nuova avventura nelle retrovie di una filmografia contraddistinta da un notevole spessore.
Nel 2054 la Terra è ormai una landa inospitale, spingendo l’umanità a imbarcarsi in missioni con l’obiettivo di colonizzare pianeti sconosciuti. Così, il disgraziato Mickey Barnes (Robert Pattinson – The Batman, Cosmopolis), per sfuggire a morte certa insieme al suo amico Berto (Steven Yeun – Minari, Lo scontro), accetta di buon grado il più ingrato degli incarichi, ossia quello che prevede di andare in avanscoperta per poi essere replicato, conservandone tutti i ricordi, ogni volta che sopraggiunge il suo decesso.
Mickey si abitua rapidamente a questa deprecabile condizione (dis)umana, con la sola gioia di intrattenere una piacevole relazione con Nasha (Naomi Ackie – Whitney, Blink twice), mentre Kenneth Marshall (Mark Ruffalo – Il caso Spotlight, Foxcatcher) e sua moglie Qwen (Toni Collette – Hereditary, Giurato numero 2), una coppia di miliardari a comando della spedizione, non perdono occasione per lanciare proseliti annichilenti/sconcertanti.
La situazione muta improvvisamente quando, una volta arrivati sul pianeta Niflheim, il Mickey numero 17 viene creduto morto per errore, dando vita al 18 mentre il suo predecessore è ancora attivo. I due si ritrovano faccia a faccia e non vanno propriamente d’amore e d’accordo, ma si spalleggeranno nel momento in cui Kenneth e consorte intendono sterminare le creature che abitano il posto per farne del prelibato sugo, credendo – in base ai loro immutabili pregiudizi - siano ostili quando l’improbabile duo sa non essere così.
Avranno poco tempo e ancora meno risorse per evitare che si verifichi un danno irrecuperabile.
Mickey 17 (2025): Robert Pattinson
Tratto dall’omonimo/recente romanzo di Edward Ashton e sceneggiato dallo stesso Bong Joon-ho, Mickey 17, forte di un budget superiore ai 100 milioni di dollari, dispone di parecchie munizioni, che dispiega lungo un percorso quanto mai polifunzionale e accidentato.
Segnatamente, mescola il dramma umano con una commedia bizzosa condita da una voluta satira di costume, l’avventura scanzonata/estroversa con il marchio della science fiction, per poi ricorrere a svariati espedienti che solleticano la memoria cinefila, come la reiterazione del gesto (in una variante poco convinta di Ricomincio da capo) e la moltiplicazione della medesima identità (Mi sdoppio in 4).
Contestualmente, Bong Joon-ho mette il dito nella piaga, allestisce uno scenario distopico/impietoso e stanzia disposizioni di essenziale importanza, come una sperequazione sociale sempre più accentuata/indigeribile, con leadership sgradevoli/ignoranti e le ultime ruote del carro che si devono piegare per non soccombere del tutto, i danni inferti da un colonialismo selvaggio che annienta il più debole (a proposito, in questo frangente, gli alieni temibili siamo noi), attribuendo nuovamente un valore significativo a delle creature estranee (vedi The Host e Okja), sfidando in questo modo le regole deterministiche che intendono decretare il destino a priori, escludendo con categorica ostinazione qualunque informazione aggiuntiva.
Purtroppo, tutte queste opportunità/caratteristiche trovano sfoghi efficaci solo in rare occasioni, all’interno di una struttura troppo programmatica e in buona parte prevedibile, tanto che anche il concept fornito dalla compatta fotografia di Darius Khondji (Seven, Civiltà perduta) toglie energia più che aggiungerla. In questo contesto impertinente e impenitente, un po’ radicale e un po’ accomodante, anche le caricature di Mark Ruffalo e Toni Collette, quantunque facilmente associabili a personaggi noti, non spiccano per particolari qualità, mentre Robert Pattinson subisce un autentico crash test senza battere ciglio, mostrando una dedizione ala causa assolutamente encomiabile.
Mickey 17 (2025): Toni Collette, Mark Ruffalo
In conclusione, Mickey 17 è la classica ciambella che esce dal forno senza il buco. Un film distratto e friabile, dotato di una matrice elastica/dinoccolata, comprensiva di svariate mansioni e altrettanti parossismi, che tra sfizi e istanze produce risultati sostanzialmente trascurabili, soprattutto se commisurati al potenziale scritto sul biglietto da visita, con tanti paragoni a perdere (in primis, con i precedenti lavori del regista), per quanto la cartella clinica che rilascia dovrebbe quantomeno suscitare una costruttiva riflessione.
Tra ricchi megalomani e poveracci con scarsi strumenti, iniziative prepotenti e una compassione che può nascere esclusivamente dal basso, ingiustizie e dignitàcrudeltà gratuite e occasioni impreviste, rotte prestabilite e deviazioni che hanno il compito di modificare un futuro cinereo, uno sfruttamento indiscriminato e delle ribellioni - di chi finalmente trova uno scopo nella vita - da ultima spiaggia, vulnus che dovremmo conoscere a menadito e soluzioni che richiedono di lanciarsi nel vuoto, catene industriali e pezzi informi che finiscono fuori posto, per una reazione a catena tanto squillante quanto avara di soluzioni realmente incisive.
Malleabile ed eccentrico, salace ma anche più smunto/altalenante di quanto fosse possibile anche solo ipotizzare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta