La recensione su I migliori giorni

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: I MIGLIORI GIORNI

Mentre i cinepanettoni classici hanno trovato spazio e visibilità sulle piattaforme streaming, il cinema italiano per le feste cerca di ritagliarsi un nuovo spazio per chi sta tornando a ripopolare le sale.

E così la premiata famiglia Lucisano ingaggia i suoi due uomini migliori per rinverdire i fasti della commedia all’italiana che fu.

Quella dolceamara, con stilettate e colpi bassi più un pizzico di cinismo e cattiveria che non solo non guasta ma che fa comunque parte del nostro DNA.

Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo ce la mettono tutta per centrare il bersaglio.

Si rifanno al caro film a episodi che raccontava l’Italia dei Mostri e decide di collocarla in quattro date ben precise che, nel bene o nel male, fanno parte del nostro quotidiano: La Vigilia di Natale, La Notte di Capodanno, S. Valentino e la Festa della Donna.

Diciamolo subito l’operazione non è fallita ma nemmeno del tutto riuscita.

È vero che siamo lontanissimi anni luce dalle cafonate alla Boldi-De Sica ma onestamente ci vedo pochissimo Monicelli, Scola o Risi.

Diciamo siamo più dalle parti del Manuale D’Amore di Veronesi o se vogliamo stare in zona Lucisano, la struttura narrativa ricorda il Maschi contro Femmine e viceversa di Fausto Brizzi.

Bruno e Leo si dividono le quattro storie e sinceramente gli stili dei due registi alla lunga si vedono e alla distanza gli episodi firmati Massimiliano Bruno (Capodanno e 8 Marzo) risultano quelli meglio riusciti, quelli che hanno mantenuto uno spirito critico e amaro che era presente in Viva l’Italia e Gli Ultimi saranno gli ultimi. Mentre Edoardo Leo conserva un non so ché di patinato e fintamente radical chic che rendono sia il Natale che il S.Valentino due occasioni perse.

L’episodio della Vigilia, pur parlando di Covid e del conflitto Vax-NoVax, risulta stranamente anacronistico (forse questa conflittualità era più credibile lo scorso Natale) e questa famiglia formata da un’onorevole della maggioranza (quale poi???) e due fratelli falliti risulta poco credibili con dialoghi presi direttamente dalle litigate facebook.

Mentre il 14 Febbraio è la messa in scena di un “Girotondo” sentimentale che risulta un’accozzaglia di personaggi belli, molto borghesi e moltissimo fluidi. Pure Troppo. Dove il fighissimo Luca Argentero fa il fighissimo Luca Argentero e la Bona Valentina Lodovini fa la Bonissima Valentina Lodovini.

Più a fuoco gli altri episodi che vedono Max Tortora, imprenditore arruffone che per guadagnare l’immagine decide di passare la Notte di San Silvestro alla mensa dei poveri, fare realmente i fuochi d’artificio con un altrettanto bravo Paolo Calabresi, suo ex autista sacrificato e gettato per i suoi impicci.

Molto buono anche l’episodio che vede sfidarsi e urlarsi addosso Claudia Gerini, una conduttrice televisiva che ricorda moltissimo una certa Barbara D’Urso con tanto di figlia aspirante suicida, con il suo autore di riferimento interpretato da Stefano Fresi in versione “Fijo de na Mign***a”. Questo episodio dedicato all’8 marzo è quello più costruito soprattutto in fase di scrittura, con una sceneggiatura che mette dentro la falsità della guerra dei sessi, l’arrivismo e la cattivissima televisione trash che la sta facendo da padrone con un finale degno di questo nome.

Purtroppo “I Migliori giorni” è un film con troppi alti e bassi, con cose molto interessanti negli intenti ma che si sfilacciano con finali troppo accomodanti e fintamente cinici.

Un vero peccato, chissà se ne “I peggiori Giorni” previsto per Aprile i registi riusciranno a correggere il tiro.

Lo spero proprio.

Per Adesso è un film da 5,5