Espandi menu
cerca
Streghe verso Nord

Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

speedy34

speedy34

Iscritto dall'11 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 1
  • Post -
  • Recensioni 744
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Streghe verso Nord

di speedy34
6 stelle

GIOVANNI VERONESI È UN REGISTA CHE AMA I COMICI: DA FRANCESCO NUTI (PER IL QUALE HA SCRITTO DIVERSE SCENEGGIATURE) A LEONARDO Pieraccioni (suo il “coraggio” di affiancarlo a due star internazionali del calibro di Harvey Keitel e David Bowie); da Paolo Rossi ( sempre di Veronesi l’idea della “strana coppia” con Sergio Castellitto in “Silenzio si nasce”) a Diego Abatantuono (misuratissimo in uno dei suoi ruoli più belli, il San Giuseppe di “Per amore solo per amore”).
E adesso Giovanni Veronesi tenta un altro colpaccio: portare al cinema l’irruento Teo “Libero” Mammucari. Il risultato è il film “Streghe verso Nord”, favola “surrealrealistica” sulle belle, attraenti streghe della nostra vita quotidiana e sui “disinnescatori”, uomini con il potere di sconfiggerle e redimerle.
Teo Mammucari è uno di questi “purificatori”: aiutato da Gallio (il sempre bravo attore americano Paul Sorvino, che si integra perfettamente in questa produzione italiana senza mai risultare fuori posto) scopre di avere questi poteri nascosti e dopo settimane di allenamento (per sconfiggere una strega bisogna darle una capocciata sul naso e trascinarla per sette passi verso nord) e un lungo tirocinio (durante il quale scopre che anche l’attore Gerard Depardieu, nel ruolo di se stesso, ha questi poteri) è pronto per la sua prima e difficilissima missione, ossia annientare Sophie (l’attrice francese Emmanuelle Seigner che recita in un perfetto italiano), strega suprema, potentemente seduttiva e moglie di suo fratello Paolo (Daniele Liotti).
E per tutti quelli che attendevano al varco l’esordio di Mammucari sul grande schermo certi di annoverare questo suo debutto nel “cestino” dei deludenti, insignificanti e soliti esordi di molti dei nostri comici italiani (leggi Teo Teocoli, Enrico Brignano, etc.), si troverà invece sinceramente spiazzato: Teo Mammucari attore è bravo, non recita il ruolo del comico ma riesce a dimostrare qualità recitative che fanno ben sperare per il suo futuro (?) cinematografico. Mentre Giovanni Veronesi sembra ritornare al cinema felice dei suoi esordi: toni surreali alla “Marameo” (suo film d’esordio) e sceneggiatura ben scritta, amore per i suoi personaggi e felici soluzioni registiche come nel bellissimo “Per amore solo per amore”.
L’unico rischio per un film del genere è di essere facilmente frainteso: nel voler insistere troppo, per il suo lancio pubblicitario, sul “personaggio comico” Teo Mammucari si rischia di deludere il pubblico che rimarrebbe spiazzato dal suo cambio di registro, mentre nella sua coraggiosa scelta di non volersi allineare alla moda dei film “mucciniani” o comunque “comicarolcabarettisti” rischia di fare da non facile battistrada in un mercato produttivo come quello italiano, poco sperimentale e che si aggrappa strenuamente a filoni dal consolidato successo.


Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati