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After Life

Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film

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La recensione su After Life

di bradipo68
8 stelle

Sono diversi giorni che ripenso a questo film e a tutti gli interrogativi che pone,alla sua visione "altra" di un dopo vita(anche se è necessario precisare che il titolo originale ,Wandafuru raifu,parla di vita meravigliosa),alla sua concezione fortemente laica di "Paradiso" che è un qualcosa di totalmente diverso da quanto affermato da qualsiasi religione.Per Koreeda l'eternità è affidata al ricordo più bello da portarsi dietro nel tragitto che parte dal momento del trapasso in avanti.Ed in questo il film è come minimo destabilizzante:quanti di noi sono capaci di scegliere un ricordo,solo uno,il momento più bello della nostra vita,ripeto solo uno,per affidarsi totalmente ad esso  e viverlo continuamente da qui all'eternità?In After Life appena dopo il trapasso si è convogliati in una sorta di "ufficio" in cui degli assistenti provvederanno ad assicurare nel modo più confortevole possibile un'atmosfera idonea per cercare di estrarre dalla vita di ognuno il ricordo a cui si è più legati.Si hanno tre giorni di tempo per comunicarlo agli assistenti e loro nei tre giorni a venire provvederanno a ricostruirlo in uno studio cinematografico,usando anche mezzi un pò artigianali con effetti speciali molto rustici.Una volta fissato su pellicola questo momento viene proiettato in una sala cinematografica interna al palazzo(stile vecchia burocrazia sovietica) in cui sono situati questi uffici e i soggetti interessati svaniranno con il loro ricordo.Però non tutto è così semplice perchè alcuni non riescono ad estrapolare dalla propria vita terrena un solo ricordo e questo problema riguarda anche gli "assistenti" che non sono altro che defunti che sono stati incapaci in un passato più o meno lontano di scegliere il ricordo a cui affidarsi per l'eternità.E che succede se uno di questi "assistenti" scoprisse per caso di essere parte del ricordo di uno dei soggetti con cui collabora per la ricostruzione "cinematografica" a cui ho accennato prima?Perchè succede anche questo:gli assistenti come detto non sono altro che defunti  incapaci di fissare il loro ricordo e se riusciranno finalmente a farlo,saranno liberi di vivere la propria parte d'eternità accompagnati dalla memoria che avranno scelto.
Lo stile di ripresa di grande pregio estetico e suggestione che caratterizzava il precedente film di Koreeda,Maborosi,qui lascia il posto a sequenze di un mondo ingrigito ad arte,del resto parliamo di una sorta di "Purgatorio" in cui alloggiare una settimana,con una fotografia che attenua tutti i colori(tranne che per una bellissima escursione notturna di uno dei personaggi,un viaggio nei colori e nei suoni della grande città).Il palazzo in cui sono situati gli "uffici" è una vecchia costruzione dallo stile austero,vecchia più che antica,con stanze arredate in maniera modesta e impersonale,perfetta esemplificazione dell'opacità di un limbo in cui alloggiare temporaneamente.L'aldilà immaginato di Koreeda è ancorato alla realtà,è razionale ma allo stesso tempo l'impalpabilità della memoria lo rende qualcosa di fortemente spirituale,contemplativo.Le varie interviste ai defunti si succedono le une alle altre e vediamo sfilare carrellate di ricordi da quelli apparentemente più banali(la fioritura di un giardino di ciliegi) a quelli più intimi ed eterei(un dialogo su una panchina,l'eternità catturata in un momento di ineffabile felicità).After Life non parla solo di morte ma parla soprattutto di vita con un tocco lieve eppure capace di stimolare interrogativi profondi,un film cristallino nel suo assunto capace di parlare di massimi sistemi con la stessa leggerezza con cui si parla di una luna finta nel cielo.E la nevicata che tutto copre nella seconda parte del film aggiunge quel tocco di poesia a una pellicola dal sapore antico per il suo continuo rimandare ai grandi maestri del cinema giapponese del passato (Kurosawa,Mizoguchi su tutti) come anche a quelli europei(Bergman,Resnais). Dopo un magnifico esordio Koreeda conferma il suo enorma talento.

Su Hirokazu Koreeda

regia di ottima fattura

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