Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Uno dei caposaldi del cinema italiano (e non solo) che ancora oggi dipinge magnificamente l'atmosfera della vita capitolina di una fetta di viveur, artisti più o meno affermati, paparazzi (il cui termine nacque proprio allora), giornalisti in cerca di scoop ed una nobiltà decaduta che colma il vuoto con feste e ricerca di visibilità. Un grandioso Mastroianni,alter ego perenne di Fellini stesso, è come risucchiato da questo vortice di vita notturna (pochissime le scene in pieno giorno, spesso paradossalmente le più drammatiche) alla ricerca di un proprio ruolo, di un'identità che sembra perdersi e ricostruirsi di volta in volta con una partner diversa, con un padre ritrovato (e rapidamente ri-perduto), con un'eterna amante fedele e gelosa che cerca di riportarlo all'ovile, con un amico che sembra una pietra miliare di saggezza e si dimostrerà fragile come neve al sole. Con musiche che sono entrate nella storia, "La dolce vita" accompagna lo spettatore, nelle sue tre ore di narrazione, in un mondo che è stato e forse non sarà più (almeno in Italia), in un'atmosfera a suo modo magica che ha ispirato numerosi registi (da ultimo "La grande bellezza" di Sorrentino che ne è forse l'esempio più diretto), in un viaggio semi onirico dove alcune scene, dal bagno nella fontana di Trevi alla confusione di paparazzi in via Veneto, sono diventate icone eterne, giusto omaggio alla città che è Eterna per antonomasia.
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