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I morti rimangono con la bocca aperta

Regia di Fabrizio Ferraro vedi scheda film

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La recensione su I morti rimangono con la bocca aperta

di alan smithee
8 stelle

locandina

I morti rimangono con la bocca aperta (2022): locandina

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2022 - CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA

"Guardate i morti. Rimangono con la bocca aperta. Dobbiamo imparare ad ascoltarli."

La storia potrebbe insegnare molto, ma gli interessi in gioco spingono l'umanità a ripetere senza sosta errori e strade impervie già disastrosamente percorse, perpetrando orrori ed ingiustizie. In Concorso alla Festa romana, un film puro, potente, magnetico.

Nella sezione Concorso Progessive Cinema della Festa del cinema nr. 17I morti rimangono con la bocca aperta è l’acuta opera che segna il ritorno in regia di Fabrizio Ferraro, apprezzato in particolare per le sue recenti opere Checkpoint Berlin (2020) e La veduta luminosa (2021).

Una storia che si ripete e dalla quale l’umanità smemorata non riesce a trarre alcuna lezione

Appennini innevati del 1944: quattro partigiani in fuga, e spari che li inseguono e costringono a ripararsi nella boscaglia.

Il terreno impraticabile, la paura di essere colpiti o di morire di freddo, non aiutano il morale di quello sparuto gruppo di fuggiaschi.

L’incontro con una giovane donna induce il fuggiasco più anziano a diffidare e a ritenerla una spia del nemico.

scena

I morti rimangono con la bocca aperta (2022): scena

La donna supplica i quattro di lasciarla andare, e trova nel più giovane del gruppo l’unica anima disposta ad avere nei suoi riguardi una certa indulgenza.

Alla fine, rimasti in due, il giovane e l’anziano decideranno di lasciarla andare. Ma il desiderio di seguirla del ragazzo si trasforma in qualcosa di impellente che va oltre ogni rischio e pericolo connessi a quella enigmatica figura di donna apparsa dal nulla.

scena

I morti rimangono con la bocca aperta (2022): scena

“Guardate i morti: rimangono con la bozza aperta. Dobbiamo imparare ad ascoltarli.”

I morti non parlano soprattutto perché non li si vuole ascoltare.

Nel film potente e magnetico di Ferraro, che evita più che può dialoghi o primi piani per concentrarsi su un fuga vista nel suo contesto globale e commentata dalla voce scandita, a distanza anche di decine di minuti, di un io narrante dolente e sfiduciato, i morti potrebbero insegnare cose preziose e vitali ai sopravvissuti che avessero la prudenza e la saggezza, oltre che la lungimiranza salvifica, di saperli ascoltare.

Invece, proprio a causa all’esser sordi e insensibili, la storia si ripete e fa ripetere all’uomo, ogni volta, gli errori di un passato nemmeno troppo distante.

Avvolti in una nebbia che il bianco e nero rigoroso della fotografia rende ancora più penetrante e senza speranza, gli uomini in fuga non possono fidarsi di chi è in vita e probabilmente potrebbe aiutarli. E non sanno cogliere il messaggio che i caduti riescono inequivocabilmente ad inviare a chi sopravvive, perché la razionalità prevale sull’istinto che induce ad agire senza pensare.

scena

I morti rimangono con la bocca aperta (2022): scena

Il passato dovrebbe aiutare l’uomo ad affrontare le scelte che pongono incognite al presente e rendono più incerto il futuro.

La storia insegna ad intraprendere scelte sensate ed opportune, ma viene puntualmente dimenticata o messa da parte da interessi in gioco più attraenti, e anche decisamente più sconsiderati.

Il messaggio è limpido, e il film di Ferraro vibrante, impellente, magnetico e puro.

Le parole rade e la saggezza delle frasi che andrebbero scolpite nella pietra affinché possano risultare indelebili, rinvigoriscono e fanno bene ogni volta che le si ascolta, nonostante l’umanità tenda con indolenza a lasciarle seppellire tra una coltre di neve e gelo.

 

 

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