Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Dopo Tre Piani, primo film sceneggiato, diretto e basato su un’ opera altrui, Nanni Moretti torna a dar vita a una pellicola fondata su alcuni dei propri temi storici e forse sarà anche per questo che non a tutti andrà a genio Giovanni, il suo nuovo alter ego che prende il posto di Michele Apicella, regista esattamente come lui, che desidera portare in scena una storia di amore, mascherandola da narrazione politica, pur non essendone consapevole. Un personaggio poco incline alla tolleranza e pieno di fissazioni spiegate in modo parossistico, che difficilmente piega la testa anche solo per un paio di scarpe indossate nel corso di una riunione dall’attrice protagonista del suo film, Barbara Bobulova, con la quale non smette mai di questionare per il desiderio di quest’ultima di aggiungere al suo personaggio un'improvvisazione non richiesta.
Un uomo molto concentrato sulle proprie esigenze e inconsapevole del punto di non ritorno nel quale sta precipitando la propria vita sia artistica, iconica la scena del colloquio con la dirigenza Netflix, che privata, con una moglie, Margerita Buy, che non è più disposta ad accettarne stati d’ansia e prese di posizione senza sconti.
Per l’ennesima volta Moretti sfrutta la settima arte come una forma di catarsi dalla vita odierna, esattamente come Woody Allen fa, o faceva, con la sua produzione anni ‘80. Fino a una conclusione che stende le basi per una visione ottimistica del futuro, non facendoci capire dove termini il film nel film e dove la vita dei protagonisti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta