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Rapito

Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Rapito

di Carlo Ceruti
10 stelle

Terribilmente e profondamente emozionante, profondo e ricco di un'ispirazione degna solo dei grandi autori e che merita l'appellativo di capolavoro.

Caso raro di un regista che col passare degli anni migliora (anche se l'autore di Rapito è stato un gigante sin dagli esordi), Bellocchio sforna un nuovo capolavoro dimostrando nuovamente che, nonostante l'età e i molti film alle spalle, ha ancora moltissimo da dirci.

Come un grande artigiano del cinema, astuto conoscitore del suo mestiere quanto sinceramente appassionato, Bellocchio ci regala un film struggente, sconvolgente, perfetto in ogni inquadratura, in ogni sguardo e in ogni dialogo.

Gli attori sono stupendi (non è semplice individuare l'interpretazione migliore) e i personaggi, dai principali ai marginali, sono tutti finemente disegnati e ricchi di fascino; Gifuni nei panni dell'inquisitore Feletti è impagabile, ma Pierobon, nel ruolo del Papa, resta insuperato, regalandoci un personaggio pregno di un carisma malato e ambiguo che resterà indimenticabile e che è, a suo modo, follemente poetico.

La storia viene condotta con una mano sicura che, dall'inizio alla fine, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo, mantenendo una tensione drammatica altissima, facendogli tremare cuore e polsi come poche pellicole sanno fare.

Non è propriamente anticlericale (sarebbe riduttivo definirlo così) ma, come spesso accade nel cinema di Bellocchio, è un film contro il potere e contro i suoi meccanismi perversi che annientato l'uomo e la sua natura (il bambino rapito, Mortara, da adulto, preferisce cedere al suo indottrinamento cristiano per non riconoscere l'infame ingiustizia subìta). Anche i personaggi apparentemente più sgradevoli e perfidi, non sono mai del tutto cattivi ma anche loro sembrano vittime di un meccanismo tremendo e inesorabile che si autoalimenta costantemente e che li plagia, riducendoli a piccoli mostri. Perciò la vicenda del piccolo Mortara diviene un'amara e pessimista riflessione sulla condizione dell'uomo e sui sistemi sociali e di potere che ha creato. Una riflessione che qui, talvolta, induce forse un po' a una drammatica rassegnazione.

A mio avviso Rapito è terribilmente e profondamente emozionante e coinvolgente, profondo e ricco di un'ispirazione degna solo dei grandi autori. È un film che indigna e che spesso commuove e che, a mio avviso, merita l'appellativo di capolavoro. 

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