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Laggiù qualcuno mi ama

Regia di Mario Martone vedi scheda film

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La recensione su Laggiù qualcuno mi ama

di tafo
8 stelle

Pensavamo fosse solo un comico in realtà era molto di più.

Napoli è la città oleografica per eccellenza, volenti o nolenti la sua cartolina viene sempre fuori. Penso che non ci sia altro luogo al mondo cha abbia subito e debba subire questro processo. Settantanni fa nasceva un comico che voleva prima di tutto smontare quella immagine della città rifiutandone i suoi luoghi comuni con l'arma dell'ironia e della risata. Oggi sarebbe il primo a desacralizzare tutti questi omaggi di un sistema di un mondo che celebra i migliori e i peggiori solo quando se ne vanno. Il lavoro di Martone è un'altra cosa è qualcosa che prima di tutto vuole mettere nella giusta posizione il lavoro artistico dell'uomo nato a San Giorgio a Cremano. Il nostro parte dal fermento che agitava Napoli negli anni settanta nel cinema nella musica o in teatro dove il nostro Cicerone cominciava con Servillo a rinnovare il palcosecnico partenopeo. L'autobiografia dei due in parte coincide con i piccoli teatri-garage che ospiteranno i loro primi passi. Il rischio dell'agiografia viene evitato da questa conoscenza diretta tra i due dal comune sentire una Napoli diversa popolare ma non popolaresca. Il regista vuole analizzare quasi da critico il cinema di Massimo e il paragone con certo cinema francese da nouvelle vague ci sta come l'etichetta di comico dei sentimenti può riassumere l'opera di Troisi senza scadere nella banalità. I film diretti e scritti da Massimo insieme ad una donna, compagna di vita anche nelle prime pellicole, gli hanno aperto il sentire femminista e femminile con il quale si è voluto confrontare sempre senza timori maschili o maschilisti. In questo senso ha ragione Martone quando dice che anche l'ultimo tragico film da lui interpretato è tutto suo come tematica, partendo dal concetto che il cinema è un'arte sostanzialmente collettiva. Quello di cui mi convinco sempre di più è che il Troisi-comico lasciava sempre più spazio al Troisi -sentimentale con il crescere anche della tecnica registica tenendo un occhio aperto al sociale con i suoi tempi produttivi  dilatati ,causati dalla sua salute, ma erano anche garanzia di una qualità intrinseca dei suoi lavori.

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