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Tesis

Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film

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La recensione su Tesis

di marcopolo30
9 stelle

Lungometraggio d'esordio per il giovanissimo talento Alejandro Amenabar che con un budget risicatissimo riesce a montar su uno spettacolo thriller-horror davvero notevole sotto tutti i punti di vista.

Appena ventitreenne e fresco di laurea, Alejandro Amenabar riprende e amplia i temi di un suo corto studentesco ed esordisce così nel lungometraggio con questo thriller horror di fine fattura. E se i meriti di scrittura hanno certo poco a vedere con l'ampiezza del budget, il fatto che dalla miseria di 900.000 dollari sia riuscito a tirar fuori un prodotto che anche sotto il profilo strettamente tecnico è innegabilmente ben riuscito, è prova inconfutabile dell'enorme talento del suo giovane autore. Il tema centrale del film sono gli snuff movies e forse ancor più l'attrazione morbosa che l'essere umano sente per violenza e crudeltà, nonché la generalizzata e mostruosa ipocrisia dei mass-media guardoni. Non tutto è qui riuscito alla perfezione, intendiamoci, ma considerate le premesse sopracitate non possiamo far altro che toglierci il cappello di fronte a un'opera prima di tal portata. E il cappello se lo levarono di certo i membri della giuria dei premi Goya, concedendo al film ben sette statuine, cosa impensabile per un esordiente. Dei giovani interpreti, il fotogenico Eduardo Noriega andrà ad interpretare anche il seguente lavoro di Amenabar (“Abre los ojos”) e avrà comunque una carriera ragionevolmente ricca di successi anche fuori dai confini iberici; mentre tanto ad Ana Torrent così come a Fele Martinez il destino riserverà molto meno glamour di quel che un esordio del genere avrebbe potuto far sperare. Una curiosità citazionista: Chema indossa in una scena una t-shirt di “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato, film divenuto celebre (o famigerato) proprio per i guai legali avuti in quanto sospettato di essere uno snuff-movie (sospetti poi rivelatosi non fondati, ovviamente).

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